Dalle delusioni presenti alle speranze future: il Milan attende di conoscere il proprio destino

Se da un lato il mondo rossonero vive un presente di altissima difficoltà, fatto di risultati pessimi e scarsissime prospettive tecniche, dall'altro è speranzoso della svolta che si sta verificando e potrebbe verificarsi nelle prossime ore. L'iter per la costruzione del nuovo stadio, ad oggi, è diventato più concreto e realistico: Fondazione Fiera ha espresso il primo importante sì, al quale dovranno comunque seguire necessarie ed ulteriori verifiche. L'altro snodo fondamentale è legato al passaggio di proprietà, le cui voci si sono fatte sempre più concrete, diventando ora più insistenti che mai. La presenza di Bee Taechaubol a Milano è un chiaro segnale, in attesa dell'incontro decisivo con Silvio Berlusconi, il quale deciderà se vendere o meno al broker thailandese.

TRA PRESENTE E FUTURO - A contrastare quest'aria di innovazione e speranza, resta una presente di bocconi amari, mugugni e delusioni, reso ancora più aspro dai rumours del post Udinese-Milan. Il ritiro "punitivo" è arrivato forse troppo tardi, ma potrebbe servire per evitare, o quantomeno limitare, ulteriori figuracce. Anche se arrivassero nuovi proprietari o investitori, i quali tenterebbero di ricostruire in maniera progressiva, la squadra rossonera manterrà comunque inalterato un blocco più o meno esteso di calciatori. Molti giocatori partiranno, ma altrettanti resteranno, dovendo riscattare stagioni deludenti e nettamente inferiori anche alle più basse aspettative. Non basteranno quindi milioni, nuovi acquisti e guide tecniche se, almeno nella testa dei calciatori, non si riaccenderà quella luce necessaria per poter lottare e vincere.