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tmw / milan / Editoriale
La farsa è finita, si riparte da SinisaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 4 settembre 2015, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

La farsa è finita, si riparte da Sinisa

Giornalista sportivo e scrittore. I suoi libri: “La vita è rotonda”, “Soianito”, “L’oro di Sheva”, “Calcinculo”, “La vita è una”, “Sembra facile”. Attualmente online l’ebook “La rivoluzione di Giuseppe” Gruppo Viator

Quando scriviamo non sappiamo ancora se nell’amichevole contro il Mantova Balotelli avrà segnato 5 gol o avrà preso 2 cartellini gialli. Confidando nella prima ipotesi, lasciamo a Sinisa Mihajlovic il testimone da educatore invano consunto nelle mani (in particolare) di Roberto Mancini. Chi sperava nel colpo d’ala del condor si è ritrovato con una coscia di pollo, comunque da qui si riparte. Per favore date tempo a Romagnoli di capire San Siro e il Milan, dategli modo di crescere prima di scarnificarlo: è un promettente difensore inseguito da molti grandi club, avrebbe certamente bisogno di un affidabile veterano al fianco e (come tutti i suoi compagni di reparto) un centrocampo più protettivo, ma non è colpa sua né di Mihajlovic se l’unico disponibile hanno cercato di venderlo (Mexes) e poi l’hanno fatto debuttare con Rodrigo Ely. Ci vorrà pazienza. Lo stesso discorso vale per Bertolacci: sarà compito dell’allenatore far capire al ragazzo, al club, se vuole alla fine anche ai tifosi, che di esperienza alla Saponara ne è bastata una. Date all’ex genoano più fiducia che non a un Birsa giapponese con un ottimo ufficio stampa e avrete buoni risultati. Sta anche a questi ragazzi però maturare e capire cos’è il Milan, qual è la fortuna di giocarci, per non fare la fine di Pato o di El Shaarawy. Le colpe dei quali sono escluisvamente loro.

Gli attaccanti sono bravi, preparati, esperti. Vanno riforniti. Vanno lanciati. La battute finali del mercato saranno anche state deludenti (come quelle iniziali con le promesse di Questo e Quello per finire poi a Tizio e Caio), gli aiuti saranno stati anche stati dati più agli amiconi Raiola e Preziosi che all’allenatore, ma Mihajlovic ha il dovere sacrosanto di offrire più e meglio dei primi strazianti 180’ di campionato. Dove se non altro la percentuale dei gol rispetto ai tiri in porta è stata del 100%: 2 e 2. Le sue analisi nei dopopartita avvilenti contro Fiorentina e Empoli sono state lucide e spietate, ma lucide e spietate in realtà devono essere le scelte dei prepartita e il modo di prepararle. Se abbiamo rivisto lo stesso spettacolo indegno di un anno fa come lui stesso ha ammesso, si prenda le sue responsabilità. Non si sono visti spinta sulle fasce, cambi di passo, inserimenti, scambi di posizione, compiti assegnati, rapidità di esecuzione… Non si è visto niente. Sarà anche poco quello che con 60 milioni la società gli ha messo in mano, ma poco è più di niente.

Il pensiero finale riguarda il presidente Berlusconi. Abbiamo ormai perso ogni speranza che un giorno torni a parlare, torni a spiegare. Con quella sua dialettica ricca e convincente, con il suo entusiasmo e la sua determinazione. Se così fosse, gli chiederemmo perché per qualche anno ha lasciato che gli facessero a pezzi il Milan più o meno gratis, perché nonostante tutto accettasse perdite di decine di milioni, perché infine allo stesso dirigente ormai impolverato e arrugginito sia tornato a mettere in mano decine di milioni per allestire un altro dei suoi teatrini di comunicazione e, purtroppo, un’altra delle sue impalpabili squadrette. Che si chiamano Milan, anche se ormai Galliani sembra essersene dimenticato da tempo.