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tmw / milan / Editoriale
Tre partite per cambiare la storia del MilanTUTTO mercato WEB
martedì 13 ottobre 2015, 00:00Editoriale
di Furio Fedele
per Milannews.it

Tre partite per cambiare la storia del Milan

Furio Fedele, giornalista professionista al seguito del Milan per il Corriere dello Sport e corrieredellosport.it

Torino, Sassuolo e Chievo dovranno dire che Milan ci dobbiamo aspettare da qui fino al termine del campionato. Chi l’avrebbe mai detto che 3 squadre di medio-basso lignaggio (almeno fino a poco tempo fa...) avrebbero decretato il successo o il fallimento di uno dei club più vittoriosi (almeno fino a qualche tempo fa...) del mondo? Ma il calcio è questo. Non solo cabala, fortuna e sfortuna. La programmazione è alla base dei successi. Non è un caso che proprio Torino, Sassuolo e Chievo, pur partendo da basi assai differenti, siano più che mai da additare in questo campionato come esempi di buona gestione, buon calcio e, soprattutto, ottimi risultati.


Fra moduli, schemi, campagne-acquisti, valutazione o, peggio ancora, svalutazione dei singoli giocatori si sta facendo un gran parlare in queste due lunghe e interminabili settimane che dividono l’umiliante sconfitta contro il Napoli e la sfida contro il Torino. Con Bonaventura basculante fra la linea mediana e quella d’attacco la differenza fra 4-4-2
e 4-3-3 è davvero minima, risibile. Anche perchè, comunque, fra gli obblighi imposti dal presidente Berlusconi c’è un gioco d’attacco vero e concreto. Difficilmente si potranno vedere Balotelli e Luiz Adriano deputati contemporaneamente alla panchina... Anche per evitare che, con una sola punta di ruolo in campo, si rischi di...ammirare (si fa per dire)
l’odiato alberello di natale (4-3-2-1) che è stato anche fra le cause del divorzio (alla fine della stagione 2008-2009) fra il Milan e Ancelotti.



Piuttosto bisogna badare al sodo cercando di collezionare almeno 7 punti nel trittico che completerà il mese di ottobre, anche se sarebbe meglio «sbancare» l’Olimpico di Torino per riprendersi almeno due punti dopo la disfatta contro il Napoli. Berlusconi ha chiesto a Mihajlovic di trasferire ai suoi giocatori il carattere e la personalità
che hanno contraddistinto la carriera del serbo fin dai tempi in cui giocava ad alto livello. Ma, evidentemente, siccome carattere e personalità non si possono allenare, bisogna accontentarsi di quello che offre in questo momento una squadra che, venutasi a trovare per 4 volte in svantaggio in 7 partite di campionato, non è mai riuscita a ribaltare la
situazione, ovviamente, il risultato.

Ovviamente nessuno spera di dover esonerare Mihajlovic soprattutto per motivi di carattere economico considerato che ci sono già a libro paga, fino al 30 giugno 2016, Seedorf e Inzaghi. Ma la situazione deve sicuramente migliorare non solo in classifica, anche perchè il presidente Berlusconi è convinto, dopo aver investito 90 milioni di euro,
che il suo Milan sia sicuramente competitivo e in grado di garantirsi un posto nella Champions League 2015-2016. E da questo punto in poi dibattiti e discussioni sono costretti a seguire una sola direzione: quella dei risultati che non possono più mancare. Fra l’altro il problema relativo alla gestione di San Siro e i mancati introiti derivanti dalla Champions
League non migliorano certo i conti di Casa Milan.

Per quanto possa sembrare in questo momento la più difficile, l’unica soluzione a questo problema è rappresentata da una serie di vittorie scaccia-crisi. Sia Berlusconi che lo stesso Galliani (che ha indicato in ben 12 nazionali in organico fra azzurri e stranieri il valore aggiunto di questo Milan) sono convinti che la situazione sia reversibile.
Ma, almeno per il momento, i risultati dicono esattamente il contrario.