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tmw / milan / Editoriale
22 maggio 2039. Non prendete impegni per quella dataTUTTO mercato WEB
giovedì 19 gennaio 2017, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

22 maggio 2039. Non prendete impegni per quella data

Una spina e due rose. La partita di Torino ha evidenziato la grandezza di Gianluigi Donnarumma e la crescita di Manuel Locatelli. Devo essere sincero. Io, grande ammiratore di Diego Lopez, avevo giudicato, con qualche apprensione, la decisione di affidare la porta rossonera al sedicenne portiere campano. Sono stato smentito dalle qualità del “Guardiano della Luna”, qualità morali e tecniche. Classe, freddezza, umiltà, serenità, grande senso della posizione, sicurezza nelle uscite alte, reattivo sui tiri bassi, gamba potente nella doppia spinta e intelligenza. Quella intelligenza, unita anche al   lavoro sulla scrivania davanti ai video, che lo hanno aiutato quando ha deciso di rimanere fermo al centro della porta, in occasione del calcio di rigore di Lijaic. Una scelta coraggiosa che gli ha consentito di compiere la più bella parata dal dischetto in una carriera nata proprio dalla prodezza sul tiro dagli undici metri di Tony Kroos, nella amichevole contro il Real Madrid del luglio del 2015, qualche mese prima del suo debutto. Più significativa rispetto anche della pur indimenticabile deviazione sul tiro di Dybala a Doha. Stiamo parlando di un Campione, proiettato verso l’empireo platonico dei Fuoriclasse. Grazie al lavoro del suo Maestro, Alfredo Magni, che è, per Gigio, quello che il Perugino è stato per Raffaello. Sempre in tema di Artisti, là del Pennello e della Tela, qui dei Guanti e del Pallone. Non voglio nemmeno immaginare un suo Addio, perché, come mi ha detto anche il Campione Olimpico di tiro a volo, Gabriele Rossetti, presente a Milanello: ”Lui sarà l’immagine del Milan dei prossimi anni!”. Il futuro Capitano, aggiungo, io, fino almeno al 2039, quando domenica 22 maggio, penultima di campionato, giocherà, a San Siro, la sua partita di addio al Milan. 

Chi apprezzo sempre più, partita dopo partita, è Manuel Locatelli, molto progredito rispetto alle prestazioni di inizio stagione. Non c’è paragone tra il giocatore giustamente lineare dei primi minuti da titolare e il centrocampista dalla personalità, dalla continuità, dalla attenzione sempre maggiori. Pur contento del suo gol contro il Sassuolo, pur inebriato dal suo tiro che ha battuto Buffon, non mi era sembrato ancora pronto per essere il nuovo metronomo rossonero. Sotto questo aspetto, nelle ultime settimane, “Certosino” è cresciuto tantissimo, pronto a diventare l’erede dei grandi play makers milanisti.

Montella ora deve lavorare per recuperare, a tutti i livelli, fisico e morale, un giocatore senza il quale diminuiranno le possibilità di arrivare in alto nella tabella finale. Mbayè Niang non riesce a recuperare la forma, la forza, la consapevolezza dei propri mezzi, che ne hanno contraddistinto l‘inizio di stagione. "Forever Young” è giocatore indispensabile, unico nella rosa, per le sue caratteristiche. Gli manca anche la tranquillità, gioca agitato, cerca imprese impossibili, tradito dalla voglia di ritornare a stupire. I rigori, falliti contro il Crotone e a Roma, non lo hanno aiutato a  ritrovare gli antichi incanti, ma, nell’agenda del tecnico, il lavoro su Niang deve essere una priorità. Oggi giocatore più utile se parte dal primo minuto piuttosto che nel corso del match. Solo con i suoi gol, con le sue sgroppate da puledro di razza, con il pelo però lucido come un puledro dello Sceicco Al Maktoum, il Milan può conservare il suo sogno ,quello di ritornare in Europa, anzi in Champions League.