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14 aprile: il giorno della verità definitiva. USA Elliot-Huarong: se si sono fidate di Yonghong Li un motivo ci sarà. Ma per rilanciare il Milan serve investire subitoTUTTO mercato WEB
© foto di Pietro Mazzara
lunedì 27 marzo 2017, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

14 aprile: il giorno della verità definitiva. USA Elliot-Huarong: se si sono fidate di Yonghong Li un motivo ci sarà. Ma per rilanciare il Milan serve investire subito

Tante volte abbiamo detto e scritto che si era arrivati al rettilineo finale della cessione del Milan, ma poi puntualmente la strada, da dritta e in discesa, ha ripreso a salire in mezzo a mille curve. Con la cautela d’obbligo che ormai accompagna questa vicenda, sembra proprio che si sia entrati nell’ultima fase, quella del passaggio di consegne definitivo. Dopo 1000 e più peripezie, Yonghong Li sembra aver messo a punto tutto quello che serve per procedere con il closing, fissato in venerdì 14 aprile. C’è da dire una cosa sulla data, che cade alla vigilia del derby pasquale: il broker cinese avrebbe voluto fissarla qualche giorno dopo la stracittadina ed il derby, ma non ha trovato il supporto di Fininvest e così le parti hanno concordato di celebrare il tutto il venerdì santo. La via Crucis, che ha visto i tifosi del Milan incappare in numerose stazioni dolorose, sembra essere arrivata alla sua conclusione. Le lungaggini nelle quali Mr. Li è incappato sono state molteplici, figlie in primis delle celeberrime autorizzazioni che il governo di Pechino ha negato per l’espatrio dei capitali raccolti da quella che era la Sino-Europe Sports che, al momento, esce di scena. E quei quattrini che fine faranno o hanno fatto? Difficile dirlo con certezza, ma dopo che il Milan sarà passato di mano, non è da escludere che gli investitori-finanziatori che erano confluiti in SES non possano rientrare in scena. Ma qui stiamo andando ampiamente oltre.

A rilevare il Milan, dunque, non sarà più SES ma la Rossoneri Sport Investment Lux., ovvero una delle società controllate da Sino-Europe e che nei piani avrebbe già dovuto detenere legalmente le azioni del club. A finanziare il tutto, oltre a Yonghong Li, il fondo americano USA Elliot, non proprio l’ultimo arrivato in termini di riassestamento e rilanci di società come dimostrano le sue partecipazioni alle operazioni Ansaldo STS e Samsung. Gli americani, per fidarsi di Mr. Li – così come Huarong – si saranno fatti i loro conti e, evidentemente, il broker cinese gli avrà fornito garanzie economiche di un certo tipo per farsi prestare circa 320 milioni di euro con un tasso d’interesse vicino al 10% (fonte: il Sole 24 Ore). Un’operazione a debito, della quale Yonghong Li sta cercando di fare la pietra miliare della sua carriera in ambito economico. Ma per rientrare dei suoi soldi e di quelli degli americani, sarà necessario un piano industriale di grande importanza, che riporti il Milan ad essere competitivo in Italia ed in Europa attraverso una squadra competitiva. Fassone e Mirabelli, che nelle ultime settimane hanno proseguito la loro opera di Public Relations con numerosi agenti, avranno il compito di gestire un budget che, in teoria, dovrebbe essere sostanzioso e tale da prendere quei calciatori che mancano a questa rosa per poter puntare in alto.

E poi ci saranno i prolungamenti dei contratti di Donnarumma, De Sciglio, Suso, Romagnoli e Montella da portare a termine il prima possibile. Priorità note a tutti, anche se questa volta, con 270 milioni versati, pare difficile credere che si possa andare ad un nuovo slittamento o che la trattativa salti. Ma questa storia incredibile ci ha insegnato che non bisogna mai dire mai.