Milan, road to closing tra dubbi e speranze

Il Milan si sta avviando verso gli ultimi 20 giorni di gestione Berlusconi. Il comunicato emesso sabato scorso parla chiaro e se verrà rispettato il giorno 14 aprile ci sarà il tanto agognato closing. Ma questa trattativa porta con se tantissimi dubbi ma anche speranze. I dubbi sono relativi al personaggio Yonghong Li, alla struttura dell’intera operazione che da agosto ad oggi ha cambiato più volte fino a modificare anche il nome stesso della società che andrà ad acquisire il club. Da Sino Europe si è passati a Rossoneri Sport Investment Lux, con sede a Lussemburgo, soldi tutti offshore per aggirare gli ostacoli del governo cinese. Ma nella vicenda il livello di rischio è alto quando si parla di operazione a debito, considerando i prestiti di cifre molto alte con fondi e banche. Qualcuno ipotizza che possa essere un’operazione alla Thohir, con una nuova cessione tra qualche anno.

Le speranze invece sono legate ad un nuovo inizio, in cui la nuova dirigenza dovrebbe riportare campioni al Milan per alzare il livello tecnico della squadra, proseguire il lavoro con Montella e possibilmente ritornare in breve tempo competitivi anche in Europa. Per fare ciò servono soldi e programmazione e con il cambio societario terminerà anche questa lunga situazione di stallo che ha danneggiato il club in due sessioni di mercato, a livello di marketing e di sponsorizzazioni. Il Milan il 14 aprile deve sbloccare questa situazione in un senso o nell’altro, ma a questo punto sembra che possa essere davvero la volta giusta per il passaggio a Yonghong Li, per l’inizio di una nuova era con luci e ombre.