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Aria nuova al Milan: i programmi di Fassone e Mirabelli, la caccia al bomber e le sei spine della rosa rossonera
domenica 23 aprile 2017, 00:39Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

Aria nuova al Milan: i programmi di Fassone e Mirabelli, la caccia al bomber e le sei spine della rosa rossonera

Giornalista, ideatore e conduttore di “Passione Rossonera” su Radio Radio, l’unico programma radiofonico esclusivamente dedicato al Milan

Atmosfera frizzante in casa Milan, trepidante euforia tra i tifosi rossoneri e un'allegria contagiosa a tonificare l’ambiente. No, non è la primavera, è tutto merito della nouvelle vague rossonera imposta dal recente passaggio di proprietà. Un evento epocale che ha portato con sè nuovi personaggi ai vertici della società e, con loro, alcune interessanti novità nella gestione dell’Ac Milan. Leggere ad esempio le frasi del nuovo amministratore delegato Marco Fassone a tutti i dipendenti del club («Occorrerà remare tutti insieme verso un’unica direzione») è esattamente quanto i fans del diavolo si aspettavano dopo anni di polemiche interne, dispettucci e ripicchette tra i due amministratori delegato Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. 
Per non parlare delle grandi novità nell’area tecnica, volute dall’attuale responsabile Massimiliano Mirabelli: una fitta rete di osservatori a comporre un task force di scouting imponente, per seguire continuamente ogni campionato o competizione nazionale ed internazionale in cerca di talenti da Milan. Seguendo l’esempio di quanto già mostrato da Mirabelli nei suoi primi mesi di lavoro “non ufficiale, quando è stato avvistato in tutti gli stadi d’Europa ad osservare, fare analisi, approfondimenti, valutazioni, tutto rigorosamente dal vivo. 
Non esattamente lo stesso approccio metodologico al lavoro di scouting di Adriano Galliani e del fido Rocco Maiorino, ex ad e ds del Milan, abituati a fare mercato grazie a chiacchiere al telefono con amici procuratori, dirigenti, presidenti, videocassette di sedicenti campioni e via col liscio in cerca dell’occasione più propizia. 
Attenzione, non che avere una fitta rete di amicizie, specie se importanti (uno come Raiola, ad esempio, meglio averlo come amico che come nemico), debba essere considerato disdicevole. Ma non andare oltre quest’unica opzione di lavoro è stato il vero limite del Milan negli ultimi anni. 
Veniamo ora alle questioni di mercato e alla caccia al nuovo bomber che guiderà l’attacco rossonero la prossima stagione. Leggere il nome del Milan accostato a centravanti dello spessore internazionale di Morata, Benzema, Aubameyang è musica per le orecchie dei tifosi, la certificazione ufficiale delle ambizioni del nuovo proprietario Li Yonghong e dei suoi uomini. Per amore di chiacchiera, però, concediamoci una riflessione. Per quanto prestigiosi siano i numeri di Aubameyang (1989) e Benzema (1987), considerata la spesa per il loro cartellino (almeno 60 milioni), su entrambi pesa la carta d’identità. Ben diversa la situazione di Alvaro Morata, classe 1992, a favore del quale giocano anche due anni vissuti in serie A con la maglia della Juventus che ne faciliterebbero l’ambientamento a Milano. Il preferito dai tifosi però sembra essere il Gallo Belotti, giovane (1993), italiano e affamato di gol e successi. L’asticella dell’investimento in questo modo salirebbe parecchio, ma il centravanti della nazionale sembra l’attaccante ideale da cui ripartire. 
E chiudiamo con le sei spine della rosa rossonera, piccoli e grandi problemi che Fassone e Mirabelli avranno il compito di affrontare - e risolvere - in fretta per dare il via alla rinascita rossonera.
MONTELLA - Non sembrano esserci dubbi su una sua conferma sulla panchina del Milan.

I diretti interessati dovranno nuovamente sedersi attorno a un tavolo, sia per definire i dettagli del necessario prolungamento di contratto del tecnico (si parla di un ritocco di ingaggio da 2,2 milioni a 3 milioni di euro l’anno), sia per la pianificazione di una campagna acquisti che dovrà garantire alla squadra un importante salto di qualità dal punto di vista tecnico.
SUSO - La pratica Suso, almeno fino ad un paio di settimane fa, sembrava la più semplice da gestire. Merito di un accordo praticamente già definito nei mesi scorsi da Galliani che garantiva al ragazzo un ingaggio più che raddoppiato rispetto al milione netto percepito finora. Ora però tutto sembra essere di nuovo in discussione: lo spagnolo pretende garanzie dal punto di vista della crescita del club, ma anche un ulteriore aumento fino a sfiorare i 3 milioni netti l'anno. Una cifra sicuramente in linea con il valore assoluto mostrato da Suso in stagione e che Fassone e Mirabelli finiranno per concedergli. 
DONNARUMMA - I due nuovi dirigenti rossoneri sembrano aver individuato la strategia giusta per convincere il portiere del Milan Gianluigi Donnarumma ad accettare la proposta di rinnovo: presentare piani, progetti e intenzioni della nuova proprietà cinese direttamente ai genitori di Gigio, papà Alfonso e mamma Maria. Far capire all’intera famiglia Donnarumma, da sempre unico punto di riferimento del fuoriclasse rossonero, quanto brillante sarà il suo futuro con la maglia del club di cui è tifoso fin da bambino. Ottenuta la benedizione della famiglia, Mino Raiola potrebbe rappresentare un ostacolo meno impegnativo da superare. 
BACCA - Il vero problema di Fassone e Mirabelli sarà trovare qualche club disposto ad investire una cifra importante per un 31enne dal grande futuro dietro le spalle. 
DEULOFEU & PASALIC - Se dipendesse da Montella l’attaccante spagnolo e la mezzala croata farebbero parte senza dubbio del Milan del futuro. Purtroppo entrambi sono a Milano il prestito secco senza alcun diritto nè opzione di riscatto, il che non lascia molti margini per le speranze dei tifosi rossoneri. A meno che non siano proprio i due calciatori, a dispetto degli aspetti contrattuali, a far valere il loro desiderio di restare al Milan.