Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
Ancora nessuna luce dal fondo del pozzoTUTTO mercato WEB
giovedì 28 aprile 2016, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

Ancora nessuna luce dal fondo del pozzo

Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel.

Ancora un mese. Voglio pensare che, entro fine maggio, finalmente la situazione societaria e tecnica appaiano più chiare.  Anche Brocchi si sta rendendo conto che tra allenare il Milan e salire a mani nude sul K2, sia meno ardua la seconda ipotesi. Nelle ultime stagioni, si sono arresi, dopo poco differenti risultati, Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic.
Ora tocca a Cristian Brocchi. Certo sarà anche colpa della qualità media della rosa, ma nessuno avrebbe pensato, anche in questo campionato, di lottare solo per il sesto posto con il buon Sassuolo. L’attuale allenatore del Milan vede dalla panchina, solo dopo due settimane, uscire un filo di fumo. Sta bruciando anche lui? Non invoco la pazienza, perché è una parola che giustamente gli scorati, gli amareggiati, i tristi, i malinconici tifosi del Milan hanno abolito dal vocabolario, anche se continua la loro speranza di intravedere una fioca luce, guardando dal profondo pozzo dove sono finiti da quasi quattro anni. Mi sembra però onesto, nei confronti di Brocchi, rimandare ogni giudizio a fine campionato, anche se temo che il 4-3-1-2 non sia il sistema di gioco più adatto a questo Milan. Mi auguro inoltre che il nuovo tecnico rossonero si affidi totalmente a fidi guerrieri che diano tutto per il loro allenatore, per la loro maglia, per i loro tifosi, per il loro Presidente.
A livello societario, sembra essere tornati indietro di 30 anni. Anche in quel gennaio del 1986, chi amava il Milan era più preoccupato per le vicende societarie che per il cammino della squadra in campionato. Silvio Berlusconi si rende perfettamente conto che così non si possa continuare.

E’ arrivato il tempo di decidere sul futuro del Suo Milan. Per rispetto della Sua Storia, per rispetto dei tanti tifosi milanisti, che stanno realmente soffrendo una situazione forse mai vissuta. Anche la squadra, precipitata in serie B, non aveva mai toccato livelli di non gioco e di difficoltà come accaduto in questi ultime tre stagioni. Il calcio è emozione, spettacolo, divertimento, illusione, sorriso. Parole usate molto raramente dal Milan di oggi. Ancora un mese, poi voglio vedere un po’ di luce da questo pozzo. Guardando in alto. In basso, infatti, non oso guardare. Il pensiero che ci sia ancora del vuoto, mi atterrisce.