Il Milan si sveglia dopo un'ora di torpore: il momento è magico ma occhio ai campanelli d'allarme

Uscire dal Barbera con tre punti nel sacco, dopo un "black out" lungo quasi un'ora, dimostra quanto il Milan di Montella sappia soffrire e reagire ai momenti difficili. E' innegabile che il Diavolo non attraversi la fase migliore della stagione, ma i successi arrivano ugualmente e la classifica si fa via via sempre più interessante. Venticinque punti dopo dodici giornate sono un ruolino da Champions League, per una squadra che, ad inizio stagione, sembrava dover lottare (al massimo) per un posticino in Europa League.

TORPORE E RISVEGLIO - Dopo il gol piuttosto fortunoso di Suso, nato da una topica della retroguardia rosanero, il Milan ha subito la verve del Palermo di De Zerbi: i siciliani non hanno mollato, sfruttando le incertezze rossonere e guadagnato man mano terreno. Dopo una serie di pericoli, sventati da interventi miracolosi come quello di Paletta, i padroni di casa sono riusciti a pareggiare con merito. A quel punto, dopo il colpo subito, l'undici rossonero si è come risvegliato dal torpore, prima con i gioielli balistici del nativo di Cadice, poi con l'ingresso in campo di Lapadula.

AMBIZIONI ED EQUILIBRIO - Il tacco del numero 9 ha regalato tre punti pesantissimi all'undici dell'Aeroplanino, in una stagione che sta andando al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Dopo la sosta ci sarà il derby e lì, davvero, questo Milan potrebbe davvero diventare "grande", non soltanto in termini di classifica ma anche di ambizioni e consapevolezza dei propri mezzi. L'errore da non fare, tuttavia, è quello di cullarsi sugli allori dei risultati positivi senza badare ai problemi e ai campanelli d'allarme. Il Diavolo, pur vincendo contro Pescara e Palermo, ha mostrato cali fisici e mentali, faticando oltre misura: una situazione che potrà essere risolta nelle prossime due settimane, in modo che la corsa possa proseguire senza intoppi.