Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
L'Europa stregata del Milan, Moratti come Chuck Norris, Mazzarri e De Laurentiis a GerusalemmeTUTTO mercato WEB
© foto di tv
venerdì 11 marzo 2011, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

L'Europa stregata del Milan, Moratti come Chuck Norris, Mazzarri e De Laurentiis a Gerusalemme

Giornalista Mediaset dove lavora tutt'ora come redattore e inviato, dal 1991 al 1996 è stato caporedattore di Tele+. Opinionista presso l'emittente Telenova, è ospite di Milan Channel. Autore del libro "Soianito - Storie di amici e di pallone".

Moratti ha detto che, con tutto il rispetto, Palazzi è ridicolo.
Moratti ha detto che l’Inter ha fatto conoscere Milano nel mondo.
Moratti ha detto che i veri milanesi sono interisti.
Moratti ha detto che la maglia dell’Inter è più bella di quella del Milan.
Moratti ha detto che la Madonnina del Duomo, interista dalla nascita, è il punto più alto d’Europa.
Moratti ha detto che la terra ruota intorno alla luna che ruota intorno al sole che ruotano intorno all’Inter.
Moratti ha detto che Hitler era juventino e Mussolini milanista.
Moratti ha detto che Papa Giovanni, il Papa Buono, era interista.
Moratti ha detto che la squadra congolese battuta al Mondiale, di cui non ricorda il nome, è più forte del Barcellona.
Moratti ha detto che nelle due partite del Milan contro il Tottenham, il risultato più giusto sarebbe stato un doppio 3-0 per gli inglesi.
Moratti ha detto che quando Mourinho ha fatto il gesto delle manette, in realtà voleva in regalo quelle di Tronchetti Provera perché sono di Pomellato.
Moratti ha definito quel gesto “un gesto simpatico”.
Moratti ha detto che Materazzi è intelligente, è un atleta corretto e, se proprio deve dirla tutta, Paolo Maldini era un picchiatore.
Moratti ha detto che Recoba ha segnato molti più gol di Inzaghi nelle coppe europee.
Moratti ha detto che il suo dentista vincerà il Nobel per la medicina, “perché lo merita”.
Moratti ha detto che in Paradiso è riservata per intero la Tribuna Vip agli onestoni.
Moratti ha detto che però forse gli onestoni sono immortali.
Moratti ha detto che una doppietta è una doppietta e una tripletta è una tripletta.
Moratti ha detto che ha un calcio rotante più potente e preciso di quelli di Chuck Norris.
Moratti ha detto che Armani gli ha regalato una camicia. Di forza.

Il presidente del Napoli De Laurentiis ha confessato che, da anni, ogni venerdì sera va a giocare a poker a casa di delinquenti. Barano, truccano le carte, qualcuno gli sputa persino nel whisky, ma lui si diverte così: a farsi derubare. Quindi spende molto nel calcio, ben sapendo comunque che non vincerà mai perché gli altri barano e truccano le partite, ma – ha ribadito – si diverte così. Le sue parole potrebbero non essere state trascritte correttamente, perché spesso coperte dal pianto di Mazzarri in sottofondo. Di rientro da un pellegrinaggio a Gerusalemme, in cui non ha chiesto al Padreterno favori “ma un trattamento equo”, a De Laurentiis è venuto in mente di cintare i campi di allenamento con un muro. Il muro del pianto.

Il Milan ci ha provato, nei 180’ contro il Tottenham ha subito un tiro in porta ed è stato buttato fuori. Ma ridurre la terza eliminazione consecutiva agli ottavi, in Champions, è molto riduttivo. In realtà la delusione è anche frutto di 2 sole vittorie (contro l’Auxerre) in 8 partite. A questa squadra continuano a mancare, specie in assenza di Pirlo, Ambrosini e soprattutto Inzaghi, ricambi validi in corso d’opera e soprattutto da alternare a protagonisti stanchi. I rossoneri con Allegri hanno cambiato pelle, modulo e mentalità per tornare ad essere competitivi in Italia. Per questo, hanno rinunciato via via al talento puro a favore della corsa, dei muscoli e a un atteggiamento molto coperto in difesa. Per riprendere l’Europa per la gonna, occorrerà fare un salto di qualità non da poco, almeno con un innesto per reparto solo a questo scopo: i numeri del Milan dal 2007 in poi, in Champions, sono anonimi, poveri e in alcuni casi sconcertanti (una vittoria a San Siro in 3 edizioni). La strada è lunga, anche se il Tottenham sembrava poterla accorciare.