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ESCLUSIVA MN - Padovan: "Conte andrebbe al Milan a piedi. Pioli, tanti passi falsi ma critica blanda su di lui"
martedì 16 aprile 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

ESCLUSIVA MN - Padovan: "Conte andrebbe al Milan a piedi. Pioli, tanti passi falsi ma critica blanda su di lui"

Meno due a Roma-Milan, come arrivano i rossoneri a questa sfida che vale una stagione? Ne abbiamo parlato con il noto giornalista Giancarlo Padovan. Ecco le sue parole a MilanNews.it.

Quanto può essere indicativa la reazione vista contro il Sassuolo, nonostante la mancata vittoria?
"Non mi sembrava una partita attendibile, perché aver cambiato tanti giocatori aveva tolto molta identità al Milan e non la prenderei in considerazione in maniera seria. Sono d'accordo con quello che ha fatto Pioli, perché in campionato il secondo posto è assolutamente blindato, mentre in Europa League ci si gioca tutto giovedì per andare in semifinale e poi avanti". 

Che impressioni ha di questo Milan in vista della sfida contro la Roma?
"Non lo vedo bene, non mi pare che questo Milan stia bene. Nella partita contro la Roma sono emerse delle situazioni abbastanza precise. Alcuni giocatori sono fuori forma, ci arrivano in maniera stanca e poco concentrata. La partita d'andata è stata un manifesto d'impotenza di fronte a una squadra buona ma assolutamente non travolgente. È vero che il Milan ha colpito due legni, ma la manovra mi è parsa confusa, con poco sprint e poca costruttività". 

Crede che questo Milan possa ribaltare la sfida d'andata?
"Quando si dice che questo Milan possa battere la Roma non sono d'accordo. Per una serie di fattori che vanno dalla condizione fisica e atletica all'attenzione e concentrazione. Vedo un Milan in difficoltà, tanto più che ha perso la prima in casa. Vero che nelle sfide europee è tutto relativo e un gol è recuperabile. Tutto vero. Però mi sembra che il Milan in questo momento non abbia troppa capacità e nemmeno la forza per ribaltare la situazione".

Anche la cabala non è dalla parte dei rossoneri. Nella storia delle coppe il Milan le rimonte le ha più che altro subite e bisogna risalire alla semifinale col Manchester United del 2007 per vedere i rossoneri recuperare da un ko all'andata 
"Il Milan non ha nel DNA la rimonta, perché storicamente o almeno dall'era Berlusconi in avanti è sempre stata una squadra che vuole fare il gioco, che vuole divertire, emozionare e comandare. Se si fa sovvertire e non riesce ad essere quello che vuole difficilmente va in campo, aggredisce e la ribalta. Poi, chiaro, non è che questo sia uno schema fisso e debba essere replicato all'infinito".

Pioli si gioca il futuro. Ma l'impressione è che al primo passo falso venga sempre atteso al varco
"È vero ma perché non è il primo passo falso che fa. Da campione d'Italia l'anno scorso è arrivato quinto. Ed è arrivato in Champions perché hanno tolto la Juve. Inoltre ha perso cinque derby consecutivi, è stato eliminato ai gironi di Champions dove si poteva andare avanti, è stato eliminato in Coppa Italia. Al contrario, secondo me la critica è molto blanda nei suoi confronti. Diverso il discorso dei tifosi, che non gli perdonano i derby".

Giusto quindi voltar pagina?
"Quest'anno non ha mai lottato per lo scudetto. Diciamo che delle domande su Pioli vanno fatte, cercando di non essere così drastici come lo sono i tifosi che hanno già una risposta implicita. Ha un anno di contratto, secondo me non gli verrà rinnovato e se vanno male Roma e derby può anche perdere il posto alla fine della stagione. Detto questo non mi pare che ci sia una persecuzione nei suoi confronti, semplicemente i risultati non parlano in suo favore".

Nemmeno lo scudetto?
"Va ricordato che l'altra squadra ha avuto grosse responsabilità nel perderlo. E non si tiri fuori la semifinale di Champions come traguardo, altrimenti l'Inter che è arrivata in finale, peraltro eliminando il Milan, cosa deve dire? Mi sembra che ci siano due pesi e due misure nelle valutazioni degli allenatori: alcuni vincono e vengono sminuiti dicendo che sono coppette, con altri il giudizio è diverso". 

Posto che Thiago Motta è ormai diretto alla Juventus, chi vedrebbe al Milan per il dopo Pioli?
"Vedrei benissimo Antonio Conte, che andrebbe al Milan a piedi. Torino è vicino a Milano e lui per ragioni familiari non vuole e non può allontanarsi troppo da casa sua. E poi la vedrebbe come una sfida e sono sicuro che potrebbe fare tanto. Se non mi sbaglio anche in passato ha lanciato segnali di disponibilità. Certo, ha un costo elevato però è anche un allenatore che garantisce impegno e risultati, per cui io farei uno sforzo".

L'amministratore delegato Furlani ha parlati di Leao, Maignan e Théo felici al Milan. Al di là del portoghese che ha una clausola rescissoria, crede davvero che i due francesi resteranno al Milan?
"Sì, credo che saranno confermati. Il Milan vuole fare dei risultati importanti e per farli deve tenere i giocatori più rappresentativi. Il Milan non si priverà dei big anche perché non ne ha bisogno da un punto di vista economico, a differenza ad esempio dell'Inter".