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Cedere Binho a 4 mln è un delitto. In attacco Tevez? Non è lui il "prescelto". L'addio amaro di Ibra, proprio l'unica volta che...TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 18 luglio 2012, 00:00Editoriale
di Antonio Vitiello
per Milannews.it

Cedere Binho a 4 mln è un delitto. In attacco Tevez? Non è lui il "prescelto". L'addio amaro di Ibra, proprio l'unica volta che...

Vive e lavora a Milano, Direttore di MilanNews.it e redattore di Tuttomercatoweb.com. Collabora con "Sportitalia" e INFRONT. Opinionista su Odeon TV, ospite a Milan Channel. Collabora con Radio Radio e Radio Sportiva. Twitter: @AntoVitiello

Se n'è andato Thiago, se ne va anche Ibra, se ne vanno tutti dal Milan, giovani e veterani, campioni e riserve. A Milanello ci sono tanti armadietti vuoti, altri solitamente riempiti per decenni dagli stessi volti ceduti a novizi, un cambio di rotta unico nell'era Berlusconi. Un mercato che resterà nella storia come quello del 2006 e del 2009, tre anni dopo la cessione di Kakà la squadra rossonera ha deciso di cambiare pelle, trasformarsi e ricominciare da capo. Indebolendosi, ammettiamolo, perchè una cosa è avere fuoriclasse e gente di esperienza in rosa, un'altra è appigliarsi ad un gruppo storico ridotto all'osso (Ambrosini, Abbiati, Bonera e Antonini) e giocatori nuovi tutti da scoprire, dentro e fuori dal campo. Qualcosa deve essere successo in via Turati, inevitabilmente una molla è scattata per decidere un cambio generazionale di tale portata, soprattutto rendersi conto che l'età dell'oro purtroppo è finita, il Milan non è più quello di ma volta e visti i binari intrapresi forse non lo sarà più. Resterá competitivo, ci mancherebbe, ma tornerà a disputare una finale di Champions ogni due anni? Molto probabilmente no. Senza campioni è quasi impossibile e il Milan i campioni li ha venduti. Dopo il doloroso addio di Thiago Silva, avvenuto tra l'altro in modalità inopportune perchè prima trattenuto con tanto di dichiarazioni ad effetto poi ceduto ugualmente alla stessa squadra dopo 15 giorni, anche Ibra si aggiunge alla collezione dei parigini. Il motivo peró è diventato sempre più chiaro agli occhi degli operatori di mercato. I rossoneri per liberarsi del pesantissimo ingaggio dello svedese ha dovuto sacrificare anche Thiago. La maxi operazione nasce proprio così, se vuoi Thiago devi prendere anche Ibra. Il capocannoniere della serie A si é trovato per la prima volta nella posizione di giocatore scaricato dal suo club  e non era mai successo che venisse ceduto, era sempre stato lui a battere cassa e trovare una alternativa, era stato sempre lui per primo ad insinuare il dubbio con i famosi mal di pancia. Al Milan forse aveva raggiunto un certo equilibrio, accettando anche di rinunciare a qualcosa. La decisione di venderlo non è affatto piaciuta a Ibra che ha accusato il Milan di non aver saputo rispettare i patti, addirittura ironizzando - secondo alcune voci - sulla difficile situazione economica che vive il club. In pratica proprio come un amante tradito farà di tutto per vendicarsi e c'è chi scommette già nella prima stilettata ai rossoneri. Insomma quella dei milanisti é un'estate di tormenti, ogni giocatore sembra cedibile e le varie dichiarazioni dei dirigenti sono spesso smentite dai fatti. In questi clima di incertezza si inseriscono le varie operazioni in entrata, ancora allo stato embrionale (non è il caso di Tevez ma per i difensori). Ma con molta sorpresa i tifosi hanno scelto Edin Dzeko (lo testimoniano sondaggi sul nostro sito e sui vari social network). É lui il vero sogno per sostituire lo svedesone, sarà per la somiglianza fisica, per l'età e per il carattere meno bizzoso di Carlitos e forse anche per l'ingaggio ( guadagna molto meno del compagno di squadra al City), ma il bosniaco stuzzica la fantasia piú dell'argentino. Ma siamo sicuri che le cessioni sono finite? Ieri Galliani e Braida hanno ricevuto i dirigenti del Santos, che fino a venerdì hanno la possibilità di prendere per Robinho, poi chiude il mercato brasiliano, e fino a quel giorno ci proveranno ancora. Il Milan però è stato categorico, Bihno non è in vendita. A dire il vero di fronte ad un'offerta di 4 milioni più il prestito di Rafael non è stato difficile dire no. Robinho viene da un anno difficile ma svenderlo a distanza di due anni, quando fu acquistato per 18 milioni più bonus, è un vero delitto. In questa fase del mercato però ci sono gli ottimisti e gli apocalittici. Chi pensa che sia un Milan da retrocessione e chi ha ancora fiducia nella dirigenza, tutto sommato le conclusioni si possono trarre solo al primo di settembre quando si potrà valutare ad ampio raggio tutto il mercato del Milan.

Twitter: @AntoVitiello