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Cassano il 20 maggio: "Galliani è come un padre, non si può andare via dal Milan per il rinnovo si vedrà"TUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Ninni/Image Sport
lunedì 27 agosto 2012, 23:35Gli ex
di Emiliano Cuppone
per Milannews.it

Cassano il 20 maggio: "Galliani è come un padre, non si può andare via dal Milan per il rinnovo si vedrà"

Durante "Speciale Calciomercato" sugli schermi di "Skysport", è intervenuto Gabriele Parpiglia, noto giornalista italiano, il quale ha portato con sè un documento interessante su Antonio Cassano.
Intervistato per "Chi" il 20 maggio scorso, il barese si esprimeva con parole decisamente diverse nei confronti del Milan, di Adriano Galliani e sul suo futuro. Alcuni passaggi di quell'intervista non furono riportati sul giornale perchè ritenuti scontati dal giornalista, ma che diventano di particolare attualità dopo lo sfogo, per molti incomprensibile, nella conferenza stampa di presentazione con l'Inter.
Nel particolare interrogato sul momento difficile che ha passato per il problema al cuore, in maggio Cassano riferiva: "Adriano Galliani mi chiamava ogni giorno, è stato lui a riferirmi cosa era successo, si è comportato davvero come un padre". Tutt'altro tono rispetto a quello usato qualche giorno fa, strano che vi sia stato un cambio di idea così repentino, visto che lo stesso Cassano riferiva che i problemi con Galliani andassero avanti da tempo, sin dall'estate 2011, che l'ad rossonero l'avrebbe preso in giro per un anno e mezzo.
Ma non finisce qui, perchè le parole d'amore per il Milan si sprecavano pochi mesi orsono: "A me dispiace veramente per chi andrà via da questa squadra. Perchè io penso che quando uno va via da una società del genere poi pensa che ca**ata che ho fatto. Qui al Milan, a partire dalla cucina per arrivare al presidente, tutti ti trattano come un Re, è come vivere una favola, come si può andare via da questa squadra". Strano che a distanza di pochi mesi la fuga dal Milan, società che l'avrebbe preso in giro, con i rapporti pessimi con Galliani ed Allegri, fosse l'unica soluzione, come se la favola sia svanita di colpo.
Ed il contratto? Il rinnovo? Tutti quei problemi insormontabili che hanno "costretto" Cassano a lasciare il Milan: "Io ho la data del 2014 - la scadenza ndr. - la tengo la da parte per adesso, non m'interessa. Voglio tornare in campo e stare bene, poi nel 2014 si vedrà se rinnovare, io voglio rimanere qua il più a lungo possibile, ma vedremo nel 2014 perchè io voglio stare bene, essere un giocatore che gioca perchè fa bene, non per compassione. Io voglio che al Milan si ricordino di me come un gran giocatore, non come uno ridicolo".
Tutt'altre parole quelle rilasciate a maggio da Antonio Cassano, il barese si smentisce da solo, tutto quello che ha raccontato in conferenza stampa non trova conferma in quanto dichiarato a Parpiglia. Nessuna delle motivazioni addotte da Cassano per giustificare il suo addio ha un riscontro in queste parole uscite a distanza di mesi. La sensazione (come ampiamente preventivato e scritto da queste pagine) è che l'unica vera motivazione di Cassano fosse di carattere economico, che il ragazzo (anche legittimamente magari) volesse un adeguamento dell'ingaggio che il diavolo non intendesse concedergli, almeno non adesso.

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