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tmw / milan / Primo Piano
Involuzione Boa: da stritolatore a corpo morto. A questo Milan non serveTUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
lunedì 8 ottobre 2012, 12:00Primo Piano
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Involuzione Boa: da stritolatore a corpo morto. A questo Milan non serve

Il Milan varato da Massimiliano Allegri sembra indirizzato all’utilizzo di giocatori mobili nel reparto offensivo e che sappiano creare gli spazi all’interno delle difese avversarie. Bojan, El Shaarawy ed Emanuelson sono quelli che detengono nelle loro corde questi movimenti ma nei quattro uomini offensivi varati dall’allenatore ce n’è uno che è un pesce fuor d’acqua. Un corpo estraneo che sta vivendo una crisi involutiva disarmante e preoccupante. Kevin-Prince Boateng è solo il lontano parente di quel giocatore devastante che avevamo imparato ad ammirare nella sua prima stagione rossonera. Non è un trequartista puro, non è una seconda punta ma potrebbe essere un ottimo centrocampista. Ma lui di correre dietro agli avversari proprio non ne vuole sapere. Si trova bene nella sua porzione di campo dove pensa di poter fare la differenza. Pensa, appunto. Il riscontro del campo, purtroppo per il Milan, dice ben altro. Nelle partite fin qui giocate dal Boa, prendendo le nostre pagelle, la sua media voto è di poco superiore al 5.

Gli avversari hanno capito come prenderlo perché tanto fa sempre la stessa cosa quando è in possesso di palla: stop con l’esterno destro, difesa confusionaria della palla e tentativo di smistamento della stessa. Non alza quasi mai il pressing e caracolla in mezzo al campo nella speranza che la davanti si palesi la figura di Ibrahimovic. Non è più così. Il 10 lo ha imborghesito e gli ha tolto la cattiveria di un tempo. Quella cattiveria che un anno e mezzo fa lo portava a ringhiare anche sotto porta dove badava più al sodo che all’estetica. Nulla più di tutto questo. Sono tanti i palloni bollenti che il ghanese non sa più gestire come dovrebbe. Da Parma a San Pietroburgo passando per il derby, Boateng non inquadra più la porta. Né con i piedi né di testa. Le copertine patinate, le interviste doppie con l’amico Sneijder e un inconsistenza tattica ormai ai limiti della sopportazione stanno dimostrando quello che, forse, è il suo vero valore.