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Il Torino gioca con la testa giusta: Zapata-Ilic, due incornate e al 45' è 2-0 col Miilan
Dopo 45 minuti il Torino è avanti di due gol contro il Milan all'Olimpico Grande Torino. A decidere il match, fin qui, due colpi di testa: prima Duvan Zapata su assist di Rodriguez, poi Ilic su cross di Bellanova. I granata ora vedono l'Europa: dovesse finire così, infatti, scavalcherebbero il Napoli al nono posto in classifica.
La contestazione dei tifosi
Ancor prima del fischio d'inizio, sugli spalti parte la contestazione dei tifosi contro il Torino, inteso come squadra (dunque calciatori) e società. "Noi l'Europa la vogliamo conquistare. Ma Cairo e i pezzi di me**a se ne devono andare!". Questo il testo dello striscione esposto in Curva Maratona. Il riferimento, oltre a quello diretto alla presidenza, va al video circolato dopo la ricorrenza di Superga in cui si erano sentiti commenti sprezzanti da parte di alcuni calciatori del Torino sul pullman. Quando l'arbitro Feliciani fa partire il match, poi, la protesta si fa ancora più calda, con una serie di cori all'insegna di Cairo, a cui viene chiesto di vendere il club.
Uno-due, tutto di testa
In campo, intanto, il copione è il solito. Cioè con un Toro che gioca con grande intensità, pressando sul portatore, provando a difendere e ripartire. Il Milan fa la partita, si rende pericoloso sia con Pulisic che con Okafor, ma niente di che. Molto peggio i rossoneri in difesa, specie con i centrali, che dimenticano di avere contro il miglior colpitore di testa del campionato, Zapata, lo lasciano tutto solo e il colombiano sigla l'1-0 su cross di Rodriguez. Al 40', poi, anche il 2-0, ancora con un'incornata: stavolta è Ilic a essere dimenticato dalla retroguardia di Pioli e sul traversone di Bellanova l'ex Verona ha tutto il tempo per indirizzare il colpo di testa all'angolino. Così il Toro vede l'Europa.
La contestazione dei tifosi
Ancor prima del fischio d'inizio, sugli spalti parte la contestazione dei tifosi contro il Torino, inteso come squadra (dunque calciatori) e società. "Noi l'Europa la vogliamo conquistare. Ma Cairo e i pezzi di me**a se ne devono andare!". Questo il testo dello striscione esposto in Curva Maratona. Il riferimento, oltre a quello diretto alla presidenza, va al video circolato dopo la ricorrenza di Superga in cui si erano sentiti commenti sprezzanti da parte di alcuni calciatori del Torino sul pullman. Quando l'arbitro Feliciani fa partire il match, poi, la protesta si fa ancora più calda, con una serie di cori all'insegna di Cairo, a cui viene chiesto di vendere il club.
Uno-due, tutto di testa
In campo, intanto, il copione è il solito. Cioè con un Toro che gioca con grande intensità, pressando sul portatore, provando a difendere e ripartire. Il Milan fa la partita, si rende pericoloso sia con Pulisic che con Okafor, ma niente di che. Molto peggio i rossoneri in difesa, specie con i centrali, che dimenticano di avere contro il miglior colpitore di testa del campionato, Zapata, lo lasciano tutto solo e il colombiano sigla l'1-0 su cross di Rodriguez. Al 40', poi, anche il 2-0, ancora con un'incornata: stavolta è Ilic a essere dimenticato dalla retroguardia di Pioli e sul traversone di Bellanova l'ex Verona ha tutto il tempo per indirizzare il colpo di testa all'angolino. Così il Toro vede l'Europa.
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