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Senesi (AIA): "Ferrieri Caputi? Non ha arbitrato Inter-Torino come fosse un regalo"
“La terna arbitrale tutta al femmine in Inter-Torino? L’obiettivo è stato raggiunto da tutta l’associazione. Per arrivarci siamo partiti dall’allenamento degli arbitri donne perché morfologicamente siamo diversi dagli uomini, quindi la base è stata proprio questa”. A dirlo è Katia Senesi, membro Consiglio Nazionale Associazione Italiana Arbitri a Tv Play. “I calciatori professionisti non hanno tutto questo interesse se l’arbitro sia donna o uomo, l’importante è che sia valido. In categorie più basse l’evento sportivo si vive in maniera diversa, in modo più focoso. E’ proprio in queste categorie che si manifestano gli episodi di violenza. Ferrieri Caputi? Ieri ho parlato con tutta la terna dopo il match erano raggianti con un sorriso largo così. L’ho vista un po’ stanca perché lei dà tutto in campo ma soprattutto le ho viste super soddisfatte e contente per aver coronato questo segno. Dobbiamo ricordarci che Ferrieri Caputi è nell’organico della CAN A, quindi non è che ha arbitrato Inter-Torino come se fosse un regalo. Per il momento non ha diretto match di cartello in Serie A ma li farà senza dubbio”.
Sul razzismo.
“Il razzismo? Non è un problema presente solo nel calcio ma anche in altre latitudini della nostra società. Deve essere combattuto”.
Su come chiamare il direttore di gara.
“Arbitro o arbitra? È una questione prettamente linguistica, per noi va bene tutto l’importante che le nostre ragazze possano dirigere un match di Serie A perché si è brave. Posso dire che abbiamo lottato per quella “o” finale”. Il calcio femminile? Si fa fatica perché mancano le risorse economiche. Ha avuto un’impennata con il passaggio al professionistico. Non bisogna mollare la presa”.
Sul razzismo.
“Il razzismo? Non è un problema presente solo nel calcio ma anche in altre latitudini della nostra società. Deve essere combattuto”.
Su come chiamare il direttore di gara.
“Arbitro o arbitra? È una questione prettamente linguistica, per noi va bene tutto l’importante che le nostre ragazze possano dirigere un match di Serie A perché si è brave. Posso dire che abbiamo lottato per quella “o” finale”. Il calcio femminile? Si fa fatica perché mancano le risorse economiche. Ha avuto un’impennata con il passaggio al professionistico. Non bisogna mollare la presa”.
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