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Zanon: "Non mi nascondo. Voglio portare la Carrarese in Serie B vincendo i playoff"TUTTO mercato WEB
© foto di Uff. Stampa Carrarese Calcio
giovedì 9 maggio 2024, 12:03Serie C
di Claudia Marrone

Zanon: "Non mi nascondo. Voglio portare la Carrarese in Serie B vincendo i playoff"

"Il terzo posto ce lo aspettavamo, anche perché a inizio stagione puntavamo a qualcosa di più, e anche ora l'obiettivo non è cambiato: vogliamo la Serie B, e puntiamo a vincere i playoff. Abbiamo acquisto una forza caratteriale tale che davvero possiamo giocarcela con tutti, gli ultimi mesi del campionato, soprattutto in casa, sono stati decisamente positivi": non ci gira intorno, nell'intervista rilasciata in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, il talentuoso terzino destro Simone Zanon, che con la sua Carrarese si appresta a subentrare nella corsa playoff.

Dove arriva appunto da terza classificata, nel girone che è stato vinto dal Cesena: "Che la formazione romagnola sarebbe stata la diretta concorrente lo sapevamo, la rosa era stata allestita per vincere, mentre la Torres è stata la sorpresa, e davvero complimenti anche a loro. Hanno mantenuto sempre posizioni di vertice, giocando anche un bel calcio".

Ed esattamente come la Torres, anche voi avete osservato uno stop prima di riprendere. Più utile o compromettente lo star fermi?
"Il terzo posto penso sia il posizionamento di classifica migliore, per quel che concerne la griglia playoff, perché da secondi si sta fermi troppo tempo e si rischia di perdere il ritmo partita, con il terzo posto si riposa il giusto, il necessario per ricaricarci in vista di un altro mini torneo".

Dove l'avversaria più temibile è...
"Arrivando con le giuste motivazioni e la giusta mentalità non dovremmo preoccuparci troppo degli altri, quanto di noi stessi. Poi, se dovessi fare dei nomi, dico che Avellino, Padova, Vicenza e Triestina mi hanno stupito molto".

Veniamo ora al tuo personale: cosa ti ha spinto ad accettare la proposta della Carrarese in un momento forse particolare della tua carriera?
"Arrivavo dalla retrocessione con il Sangiuliano City, e la formazione apuana mi ha comunque subito chiamato, dimostrando grande interesse per me: una cosa che mi ha dato fiducia. Prima di firmare ho sentito dei compagni che erano stati qui a Carrara, tutti mi hanno parlato benissimo della piazza e della persone della società, che amano davvero fare calcio. Anche il mio agente, Giovanni Bia, ha caldeggiato questa soluzione. Che son felice di aver accettato".


Tra l'altro il tuo percorso è particolare...
"Probabilmente sì. Ho iniziato a tirare i primi calci al pallone in una squadra del mio paese, il Lana, dove mio padre ha smesso di giocare proprio quando ho iniziato, tanto che il mio primo allenatore è stato l'ultimo di mio papà. Poi sono approdato al SudTirol, dove ho svolto tutta la trafila nelle giovanili, tanto da giocare in Berretti sotto età ed esordire in prima squadra a 16 anni: nella stagione 2018-2019 ho fatto il mio esordio in Coppa Italia contro il Frosinone, l'anno della loro promozione in A, poi quello in campionato a Ravenna. A gennaio però, decisi di andare al Napoli, in Primavera, anche se ho avuto modo di allenarmi con la prima squadra nell'annata di Ancelotti e Gattuso: da milanista un sogno".

Si dibatte molto spesso sul fatto che Ancelotti sia il più grande allenatore al mondo. Confermi?
"Assolutamente sì. E non solo come tecnico, ma anche come persona".

Cosa ti porti dietro dei suoi insegnamenti?
"A onor del vero, i più grandi insegnamenti mi sono stati dati da un mostro sacro come Mertens, che insieme a Insigne e Koulibaly mi avevano preso, per così dire, sotto la loro ala protettiva. Al momento della mia prima convocazione con la prima squadra, il mio mister, Baronio, mi disse di ricordarmi sempre che i grandi campioni in allenamento mi avrebbero sempre aiutato, senza farmi pesare gli errori. E così è stato".

Questa la parte bella. Ma tornando indietro, dopo un esordio in C, scenderesti si nuovo in Primavera?
"A quel tempo ritorno in Primavera non l'ho accusato, era il mio sogno approdare in un top club di Seria A, ma con il senno di poi non "retrocederei" mai. Uscito dalla Primavera sono poi andato in Serie D, e son cresciuto di più laggiù, con i grandi: il calcio del settore giovanile è comunque diverso. Ma non mi guardo indietro, sono felice del mio percorso, e concentrato sull'obiettivo: voglio la B".