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Italiano e la Fiorentina, un ciclo da chiudere al meglio. L'ideale sarebbe un trofeo
Vincenzo Italiano l'ha fatto ancora: terza finale di coppa conquistata sulle cinque partecipazioni tra campo nazionale e competizioni europee nei tre anni in cui allena la Fiorentina, su cinque partecipazioni totali. Uno score niente male, quello del tecnico di Karlsruhe, che merita la giusta conclusione con il guizzo ancora mai trovato: la vittoria di un trofeo. L'occasione sarà il 29 maggio ad Atene, contro un Olympiacos per il quale la sfida in casa (sì, ma sul campo degli storici rivali dell'AEK) può assumere sia tratti paradisiaci che infernali. Problemi dei greci, penserà Italiano, per lui e la Fiorentina (a secco da più di vent'anni) sarebbe storia.
E sarebbe anche il modo ideale per dire addio alla Fiorentina, pur vedendo con l'eventuale vittoria della Conference scattare il rinnovo automatico fino al 2025. Questione di parole date, dovrà essere casomai il diretto interessato a far sapere che ha cambiato idea. Nel suo futuro si è stagliata da settimane la solita ombra del Napoli, che sembra però aver virato su altri profili (dopo l'assalto a Conte è scattato quello a Gasperini), ma non c'è solo l'azzurro. Anche il Bologna, incerto sul destino di Thiago Motta, e il Torino che si separerà da Juric osservano interessate l'andamento.
Per la successione di Italiano, tutt'altro che banale, continua a resistere il nome di Alberto Aquilani. La sua prima stagione "da grande" al Pisa è finita senza playoff, la società nerazzurra pare persino più convinta dei suoi tifosi nel volerlo trattenere. La sensazione, però, è che l'ultima parola non sia stata ancora scritta.
E sarebbe anche il modo ideale per dire addio alla Fiorentina, pur vedendo con l'eventuale vittoria della Conference scattare il rinnovo automatico fino al 2025. Questione di parole date, dovrà essere casomai il diretto interessato a far sapere che ha cambiato idea. Nel suo futuro si è stagliata da settimane la solita ombra del Napoli, che sembra però aver virato su altri profili (dopo l'assalto a Conte è scattato quello a Gasperini), ma non c'è solo l'azzurro. Anche il Bologna, incerto sul destino di Thiago Motta, e il Torino che si separerà da Juric osservano interessate l'andamento.
Per la successione di Italiano, tutt'altro che banale, continua a resistere il nome di Alberto Aquilani. La sua prima stagione "da grande" al Pisa è finita senza playoff, la società nerazzurra pare persino più convinta dei suoi tifosi nel volerlo trattenere. La sensazione, però, è che l'ultima parola non sia stata ancora scritta.
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