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tmw / napoli / L'Editoriale
Anche Udine servirà alla crescita del progetto: ecco i due messaggi nelle reprimende di Rafa. Stop al disfattismo dei trasformisti di professione...
mercoledì 23 aprile 2014, 01:14L'Editoriale
di Silver Mele
per Tuttonapoli.net

Anche Udine servirà alla crescita del progetto: ecco i due messaggi nelle reprimende di Rafa. Stop al disfattismo dei trasformisti di professione...

Silver Mele, giornalista di Radio Marte, corrispondente da Napoli di Sport Uno. Conduce ogni venerdì sera "Tribuna Stampa" su Canale 8 e Canale 9

Avrà contribuito ulteriormente a far capire chi è da Napoli e chi invece rilancerà da altri lidi i propri slanci agonistici. Messa così è probabile che l'ingloriosa tappa udinese di campionato possa aver avuto un proprio significato. Di certo, Rafa se l'è presa perchè giocare al Friuli non doveva esser una passeggiata di salute e le risposte attese dalla spagnolo non semplici slogan da conferenza pre partita. Così ha mostrato un volto sostanzialmente inedito, quasi al termine della sua prima stagione in azzurro. E' il momento delle responsabilità e dei bilanci, pertanto alzare la voce è comprensibile dopo aver invano provato a tenere alta una tensione che invece la squadra proprio non riesce a gestire. Si perchè Udine è stato un remake di Livorno, con il gollonzo propiziato da Britos e Reina, o anche Bergamo, ma solo per la leggerezza del portierone ex Liverpool a propiziare la prima rete della Dea. Non ha maturità il Napoli perchè dopo un'ora di agevole controllo della partita, e con un gol di vantaggio, non si può sparire dal campo e concedersi alla foga dell'avversario di turno. E non può essere una mera questione di approccio: oltre i buoni propositi, visibili nell'inizio in terra friulana, traspare troppo spesso l'indolenza, la sbadataggine, quasi il fastidio di dover correre e sudare contro squadre di gregari, quelle che non hanno il fascino e il blasone della mondovisione.

Così purtroppo non si vince e Benitez, che tirando le orecchie a Higuain ne aveva ottenuto la tripletta alla Lazio, oggi mette in discussione la personalità del gruppo, magari sperando di poterne suscitare una reazione orgogliosa già nella prossima trasferta milanese. Può sembrare "motivatore tardivo" per le modalità inattese del rimbrotto, non lo è sicuramente in vista del prossimo mercato: il messaggio chiaro del tecnico lascia intendere che accrescere il valore di questa squadra vuol dire oggi puntare sulle eccellenze, per completare la rosa con qualità e carisma. Ingredienti che molto difficilmente potrebbero garantire in coppia i giovani talenti. Detto tutto questo, il pessimismo dilagante dopo Udine appare fuori luogo: la dimensione raggiunta in Italia e in Europa costituisce un ottimo step iniziale, propedeutico al lavoro futuro. Sarebbe saggio intanto evitare di cadere nel trappolone ordito da chi snobba la Coppa Italia, soltanto a parole: la coppetta, per chi evidentemente non riesce ad arrivare fino in fondo. Dribblare le insinuazioni che vorrebbero De Laurentiis e Benitez lontani, adesso che già insieme guardano alla programmazione, è gioco facile per chi di tanto in tanto fa i conti con il disfattismo dei trasformisti di professione. La concretezza è altra cosa, ben più importante quando in ballo c'è un trofeo (vincere aiuta a vincere specie se la bacheca non è quella della Juve), e uno scontro milanese imminente con il recente passato.