Basta polemiche interne, c'è una finale in palio! ADL pensa a Leonardo come figura intermedia tra squadra e dirigenza

Presto per i mugugni. Per litigi, recriminazioni, per le voci incontrollate su partenze e arrivi. Mancano pochi giorni alla finale di Coppa Italia, ancora meno alla gara di San Siro contro l'Inter dell'ex Walter Mazzarri ma l'azzurro intorno al Napoli è sfumato. Anzi, con venature di grigio. Con i calciatori che pare abbiano dimenticato gli obiettivi del club che vanno ancora raggiunti, segnalandosi per scaramucce dentro e fuori dallo spogliatoio. Vari gli indizi che formano le prove: la discussione a Udine tra Insigne e Callejon, il malumore del giovane attaccante, che vorrebbe giocare da punta, nonostante la scarsa vena mostrata in tutta la stagione davanti alla porta. E le voci di mercato, alimentate dai suoi agenti. Soprattutto, le baruffe che hanno toccato i calciatori segnalati via da Napoli a fine stagione. Britos, Behrami, Dzemaili, per esempio.

L'uruguaiano – notizia raccontata dal suo procuratore – ha avuto una discussione recente con il tecnico: motivo il suo scarso impiego. Mentre la piccola faida tra gli svizzeri – nata dalle incaute parole del procuratore di Gokhan Inler sulla complicata coesistenza tecnica con Behrami e Dzemaili – ha portato Behrami a sfogarsi su un portale francese, ammettendo che i rapporti con Inler sono finiti. Insomma, vengono fuori molte voci intorno al Napoli. Spifferi che Rafa Benitez pare avesse messo in preventivo da tempo. Complice la mancanza di una figura dirigenziale Leonardo in pole position   in grado di mitigare gli umori, lasciando tecnico e calciatori a lavorare per la conquista degli obiettivi in ballo. Perché anche così si vincono scudetti e coppe. Ci sarà tempo per il mercato, ora tocca ancora al campo. E i diretti interessati, che non fanno nulla per evitare polemiche, magari potrebbero trarre esempio da Marek Hamsik. Al centro delle polemiche da mesi, mai una parola fuori posto, uno spiffero, un dito contro compagni, tecnico o società.