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Da Zero a Dieci: lo sfratto a San Siro, la protesta furiosa di Reina, l'abbraccio che toglie il sonno alle rivali, Sarri in pigiama e ciabatteTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 5 ottobre 2015, 10:32In Primo piano
di Arturo Minervini
per Tuttonapoli.net

Da Zero a Dieci: lo sfratto a San Siro, la protesta furiosa di Reina, l'abbraccio che toglie il sonno alle rivali, Sarri in pigiama e ciabatte

Zero alla difesa del Napoli, che sta praticamente monopolizzando questo slot: così diventiamo monotoni! In cinque delle ultime sei gare, infatti, la porta azzurra è rimasta inviolata più di una monaca di clausura (non come quella che aveva partorito lo scorso gennaio). Situazione che nasce dal grandissimo lavoro svolto in estate, circostanza che sta scatenando la furiosa protesta di Pepe Reina che aveva tutt'altro ricordo ai tempi della sua prima esperienza, quando gli arrivavano uomini in area che nemmeno a Fort Apache.. Pare che Pepe abbia già intrapreso l'azione legale contro Sarri, reo di togliergli troppo lavoro.

Uno l'assist meraviglioso di Zapata. La pochezza di questo diavolo, strutturale e tecnica, è tutta nel passaggio del colombiano che avvia l'azione del primo gol azzurro. Demerito dei limiti individuali, demerito di un Sergente di Ferro che si è pure permesso di rifiutare Napoli. Sinisa, ma mi faccia il piacere!

Due al bar in un colpo solo. Ci sono attimi che meritano l'infinito, come una fotografia che ti ruba un pezzetto d'anima senza nemmeno avvisarti. Non porta ad un gol, non porta ad un assist, non incide sul risultato finale, ma cosa importa: lo stop volante di Gonzalo Higuain al minuto 18' è qualcosa che trascende la razionalità ed i il cinismo dell'utilitarismo. E' un attentato alle ginocchia dei difensori del Milan, è un apostrofo azzurro tra le parole MACAVANINONERAPIUFORTEPERCHECHIUDEVAPURESUITERZINI?

Tre gol di Allan in campionato: uno ogni 169'. Segna come  Icardi e Dzeko messi insieme, recupera più palloni di Gattuso negli anni ruggenti, corre più di Forrest Gump all'Università, copre più della coperta di Linus e nel tempo perso sistema lo spogliatoio, stira le divise e da da mangiare ai pesciolini rossi. Uno e Trino - come le reti -, il brasiliano è inenarrabile per quantità e qualità del lavoro svolto. E' il muro di Berlino che divide la realtà dai sogni del Milan, che puntualmente si infrangono sul mediano azzurro una volta superata la trequarti.

Quattro all'errore di Callejon sul contropiede azzurro al 61'. Josè, maniacale e perfezionista, sarà arrabbiato quanto noi per la leggerezza sul controllo errato davanti al portiere milanista. Se si vuole fare la storia, bisogna curare ogni dettaglio, senza lasciare nulla al caso. Senza dare nulla per scontato, nemmeno in una gara stradominata. Callejon, vincente nella testa, lo sa meglio di noi.

Cinque mila i tifosi azzurri che si travestono da Ufficiale Giudiziaro e procedono allo sfratto dei rossoneri da San Siro. Ad ogni gol azzurro un boato invade la città lombarda, un urlo che parte da Milano fino a Hong Kong passando per Londra, da Roma e fino a Bangkok. Con i sostenitori napoletani il concetto di Trasferta diventa sempre più relativo: parlare di gara giocata fuori casa per il Napoli è come dire che Dan Bilzerian fa una vitaccia... Il cielo è azzurro sopra l'Expo.

Sei gare consecutive giocate da Ghoulam ed il Napoli ha cambiato volto. Sarà un caso - ma anche no -, ma l'impatto dell'algerino negli equilibri del Napoli è stato devastante. Il suo ingresso, oltre ad aver permesso ad Hysaj di tornare sulla sua fascia (riportando Maggio in panchina, che di questi tempi non è mai una cattiva notizia), ha dato vita ad un asse devastante sulla sinistra con Lorenzo Insigne. La gamba, la qualità, l'intensità di Faouzi sono uno dei segreti di questo Napoli. Chi non l'ha notato è più cieco di Polifemo dopo aver incontrato il Signor Nessuno.

Sette alle cose semplici, messe al loro posto. Avete mai provato a preparare un buon caffè usando l'asciugacapelli? Avete mai provato a guardare un film piazzandovi davanti alla lavatrice? Avete mai provato a dire alla vostra donna che Belen è più bella di lei? Le risposte sono semplici: no, no e ancora no. Qualcuno aveva provato a fare le stesse operazioni con Jorginho, con quei risultati scadenti che ancora tormentano i nostri sogni. Riportato a fare quello che sa fare, l'italo-brasiliano sta confermando di essere di materiale pregiato.

Otto agli abbracci finali. "Sarri verrà ripudiato dai campioni. Andranno tutti via. Moriremo tutti". Questo il testo recitato a memoria dai catastrofisti in estate. La realtà, dopo pochi mesi, racconta tutt'altro. Gonzalo Higuain, l'uomo simbolo di questa squadra, sceglie Sarri per l'abbraccio finale nell'impresa di San Siro. Istinto e competenza che si incontrano, così diversi tra loro. Il primo, bagnato nella divina fonte alla nascita, non ha mai dovuto faticare per emergere. Troppo talento in un corpo solo per non emergere. Il secondo, invece, ha mangiato polvere e masticato amarezza. Ha sapientemente evitato le pubbliche relazioni, ha puntato solo sul suo lavoro e sulla crescita personale. Accomunati entrambi nello stesso destino, mischiati con gli stessi colori. Abbracciati ed urlanti nella notte magica di San Siro. Vincenti, senza aspettare l'alba ed il tramontare delle stelle. Adesso Nessun Dorma: il Napoli fa davvero paura.

Nove a quel ragazzino con l'accento che suona familiare. Con gli occhi furbi ed i piedi scaltri come il cervello. Ne ha fatta di strada, da Cava dei Tirreni, passando per Foggia, Pescara fino a dominare nel teatro più prestigioso. E' la notte dei desideri di Lorenzo Insigne, quella dove tutto diventa possibile. Come un grande sogno ad occhi aperti, come un treno della vita al quale resti attaccato, prima da clandestino, poi da spettatore di prima classe. Assist, gol (ben due) e la costante sensazione che dal vaso di Pandora debbano ancora uscire le cose migliori. Resta il ricordo di una cavalcata tra le stelle luminose che fanno da red carpet all'ingresso di Lorenzo. Fuori è Magnifico, si ma tu un pò di più... 

Dieci alla meritocrazia che, per una volta, viene premiata. Nessuno parli di fortuna, di momento, di fatalità o di altre sciocchezze: Maurizio Sarri si gode gli applausi dell'Italia tutta perchè lo merita. Perchè ha fatto del suo lavoro la sua ossessione. Perchè sul campo ci ha speso le ore migliori, limando ogni dettaglio ed arrivando preparato alla grande occasione che il destino gli aveva promesso quando ha iniziato. Napoli è l'occasione della vita, è la cattedra che mette finalmente in mostra tutti i suoi rudimenti. Al Milan non lo hanno più voluto perchè allenava in tuta. A noi andrebbe bene anche in pigiama e con gli zoccoli targati dottor Scholl.