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Il Napoli lancia un messaggio forte al campionato. Provarci non è folliaTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 6 ottobre 2015, 03:00Rubriche
di Vincenzo Perrella
per Tuttonapoli.net

Il Napoli lancia un messaggio forte al campionato. Provarci non è follia

Nella 7° giornata della Serie A 2015-2016 la Fiorentina balza in testa alla classifica, ma il risultato più eclatante (e meritato) è la vittoria del Napoli in casa del Milan per 4-0.

~~Due punti nelle prime tre giornate (con 5 gol fatti e 6 subiti), poi 10 punti nelle successive 4 gare (con 11 gol fatti ed 1 solo subito). Se aggiungiamo pure le due vittorie in Europa League con Bruges (5-0) e Legia Varsavia (2-0) notiamo come il Napoli nelle prime 9 gare ufficiali di questa stagione ha vinto 5 gare totali, con 23 gol fatti e 7 subiti. Se prendiamo in relazione le ultime 4 gare di campionato e le 2 di Europa League, il Napoli ha vinto 5 volte e pareggiato una, con 18 gol fatti ed 1 subito. Dal terzultimo posto, il Napoli è passato al 6° in breve tempo, con 12 punti.

A che cosa è dovuto questo nuovo entusiasmante andamento rispetto alle prime tre giornate di campionato? Ad un fattore fisico? Ad un fattore tattico? Ad una maggiore convinzione degli uomini di Sarri?

Sarà una casualità, ma da quando il mister ha cambiato modulo dal 4-3-1-2 al 4-3-3, la squadra ha trovato una sua dimensione. Ma basta questa spiegazione a sintetizzare e giustificare un simile cambiamento di marcia?

Adesso da più parti si rende omaggio ai grandi risultati degli azzurri, ma c’è ancora chi minimizza le vittorie contro Lazio, Juventus e Milan, nonché quelle con Bruges e Legia Varsavia, in quanto ritenuti avversari deboli o in crisi. Ma non si vincono le partite nel modo in cui le vince il Napoli se non si hanno qualità o non vi sono progressi come quelli che stanno facendo gli azzurri.

Da evidenziare le prestazioni di Higuain, non soltanto in zona gol, ma anche per tutti gli assist che regala ai compagni e per l’incessante pressing che opera sui difensori avversari, inducendoli all’errore. Una parola di riguardo va anche per Jorginho, negativo nel biennio di Benitez, quasi messo sul mercato la scorsa estate, ma oggi elemento insostituibile nello scacchiere tattico sarriano. Anche Koulibaly è al top, al punto che sta restituendo sicurezza ad Albiol. Ma con tutto il rispetto per gli altri, un encomio lo merita Lorenzo Insigne. Da talento inespresso e sbocciato solo con Zeman nelle serie minori, al grave infortunio contro la Fiorentina di un anno e mezzo fa, fino a giungere alla consacrazione di quest’anno: gol, assist, giocate di fino, abnegazione e attuazione quasi perfetta delle richieste tattiche di Maurizio Sarri. Insomma, nuovo Insigne, nuovo Napoli.

Doverose le scuse a Maurizio Sarri, da parte di chi lo ha criticato e ne ha messo in dubbio l’adattamento ad una piazza così esigente e calda come quella azzurra, alle quali si uniscono pure le nostre. Troppo brutto era il suo Napoli ad inizio stagione, troppo bello è quello attuale. Ora bisogna trovare l’equilibrio per non esaltarsi troppo. Il Napoli deve rincorrere Torino, Lazio, Roma, Inter e la sorprendente capolista Fiorentina, prossima avversaria al San Paolo. Una vittoria coi gigliati sarebbe l’inizio di quella consacrazione che però non deve far perdere la testa. Napoli è una piazza particolare. E tutti lo sanno. Ma in un campionato senza un vero padrone, tutto è possibile. L’ex imbattibile Juve è molto dietro e forse quest’anno non riuscirà a dominare il campionato. Provarci, per il Napoli, non è follia.