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Primi in tutto, ma il Nord esalta solo il tentativo di rimonta nerazzurroTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
mercoledì 2 dicembre 2015, 06:00Rubriche
di Vincenzo Perrella
per Tuttonapoli.net

Primi in tutto, ma il Nord esalta solo il tentativo di rimonta nerazzurro

Nella 14esima giornata di Serie A 2015-16, il Napoli vince un altro big match. Dopo Lazio, Juventus, Fiorentina e Milan, stavolta è toccato all’Inter. Ed è primo posto per gli azzurri!

29 aprile 1990 – 30 novembre 2015. Cos’hanno in comune queste due date? Il Napoli al primo posto solitario. Ed è arrivato al termine di una rimonta in classifica, cominciata dalla 4° giornata, quando la Sarri-band ha demolito la Lazio con un sonante 5-0. Nelle prime tre gare, il Napoli aveva totalizzato solo 2 punti. Gli altri 29 sono giunti nelle restanti 11 partite. Pensate se il Napoli avesse mantenuto la stessa media punti anche nelle prime tre giornate.   

Tutto è cominciato in una calda notte di agosto, il giorno 23, per la precisione. Il Napoli perde a Sassuolo. Qualcuno già mugugna. Poi i pareggi con Sampdoria (il Napoli vinceva 2-0) ed Empoli. Da lì in poi il cambio di modulo, il 5-0 col Bruges, Higuain che ha ripreso a fare gol come ai bei tempi madridisti. Il Pipita ha segnato in campionato 12 volte in 14 gare mentre in Europa League ha segnato 2 volte in 3 gare. Sono 14 gol in 17 partite, senza calci di rigore a favore. E non si può dire che non ve ne fossero a favore del Napoli, ma fin qui gli arbitri non ne hanno concessi. Quella dell’argentino è una media gol stile Messi o Cristiano Ronaldo. Il suo massimo delle realizzazioni in Italia è stato finora 18 gol nella scorsa stagione. Addirittura quest’anno rischia di eguagliarlo già nel girone di andata! Ma in generale, il bomber di Brest è diventato un trascinatore ineguagliabile. Da giocatore bello ma svogliato, quasi pentito d’esser rimasto a Napoli, oggi è il miglior calciatore della Serie A italiana, uno dei migliori in Europa e al mondo. Il 10 dicembre compirà 28 anni.

Ma se l’attacco azzurro è il punto di forza di questa squadra (con 43 gol in 19 gare ufficiali stagionali), neanche la difesa scherza. Nelle prime tre partite, il Napoli ha subito 6 gol. Nelle successive 11 partite, soltanto 3 gol presi (da Juventus, Fiorentina e Inter). In trasferta, l’ultimo gol subìto è datato 13 settembre (Pucciarelli ad Empoli). Ormai il quartetto diensivo Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam è più che affidabile. Ma la vera icona di questa stagione azzurra è José Manuel Reina Paez, detto Pepe. La parata al 94’ sul colpo di testa di Miranda, che poteva regalare il 2-2 finale all’Inter, è un’altra perla che può risultare decisiva per il futuro del campionato azzurro. Un po’ di fortuna, nell’occasione del doppio palo nerazzurro, non guasta mai. Finora il Napoli è stata la squadra più penalizzata dai pali (e dagli arbitri). Qualcuno lo ricordi a Mancini, che ingiustamente piange sull’espulsione di Nagatomo. I grandi campioni non sempre diventano grandi allenatori. Anche per lui è così.

Dopo Napoli-Inter, l’opinione pubblica del nord, più che magnificare la vittoria e il primato del Napoli, preferisce esaltare il tentativo di rimonta dell’Inter. Addirittura c’è chi dice che i nerazzurri siano più pronti del Napoli a vincere lo scudetto. Essi dimenticano che dall’inizio di stagione, il Napoli ha già ben 5 partite in più dei nerazzurri (che non hanno coppe europee da disputare). Oltretutto, il Napoli ha una rosa ben più corta di quella dei nerazzurri. Basti pensare che Mancini ha a disposizione attaccanti come Palacio, Icardi, Jovetic, Biabiany, Ljajic, Perisic e il giovanissimo Manaj. La stessa Roma ha tanti attaccanti (Iturbe, Dzeko, Totti, Salah, Iago Falque, Ponce, Gervinho). Il Napoli può contare invece su Higuain, Insigne, Calejon, Mertens e Gabbiadini. El Kaddouri viene considerato attaccante, ma non lo è. Un’altra punta farebbe comodo al Napoli, almeno numericamente. Tenuto conto che sui giovani della primavera non si conta, non sarebbe male se a gennaio arrivasse un’altra punta con caratteristiche diverse da quelle degli ltri attaccanti presenti in rosa.

Prima della pausa natalizia, altre tre gare di campionato non facili. Prima si va a Bologna (campo sempre ostile al Napoli), poi si riceve la Roma al San Paolo, ma l’ultima del 2015 è a Bergamo (ostile più di Bologna). Tre gare per restare primo in classifica.