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tmw / napoli / L'Editoriale
Eccolo il corpo unico che mette insieme squadra e tifosi: caro Napoli, con un cuore grande così non puoi non crederci…
martedì 1 dicembre 2015, 17:40L'Editoriale
di Silver Mele
per Tuttonapoli.net

Eccolo il corpo unico che mette insieme squadra e tifosi: caro Napoli, con un cuore grande così non puoi non crederci…

La vittoria del cuore, delle emozioni indescrivibili in uno stadio che resta immobile a cantare ben oltre il 90esimo. Perché il primato in serie A è una cosa che da queste parti devi attendere 25 anni e che arriva in virtù di un calcio giocato come pochi altri in Europa. Per settanta minuti il Napoli che batte l’Inter è se stesso e non rinuncia alle caratteristiche che di Sarri ne fanno il marchio di fabbrica. Squadra corta e aggressiva, che morde altissima per recuperare i palloni ed armare l’attacco, devastante se lì davanti hai questo Gonzalo Higuain. Poi capita che l’inferiorità numerica dei nerazzurri finisca per far calare la tensione e il gol di Ljajic riapra una partita che il Napoli comincia improvvisamente a temere di non portare a casa. L’Inter non ha coppe né fatiche infrasettimanali extra, lo stress degli azzurri si materializza nel passo che rallenta di alcuni dei suoi inesauribili stantuffi.

Ad ogni modo l’altro top player Sarri ce l’ha in porta ed è di Reina il tocco impercettibile che scongiura allo scadere il pareggio. Con il doppio aiuto del palo, segnale di un destino che potrebbe accarezzare quest’anno il Napoli e le sue legittime ambizioni. La strada è lunghissima e l’Inter avversaria temibile per la disponibilità di ottimi giocatori cui può attingere Roberto Mancini. La Juventus non molla e non lo farà, Roma e Fiorentina sono umorali: i giallorossi saranno gli ultimi, tra i grandi, a sbarcare al San Paolo, laddove hanno perso tutti gli altri finora. Nessun calcolo affrettato, soltanto lo spettacolo delle immagini rimbalzate in tutto il mondo da Fuorigrotta. Sarri sorride smorzando ironicamente i proclami e pensa a Bologna: lì nel ’90 arrivò di fatto il secondo scudetto, nella porta di Cusin deflagrò il destro di Careca in maniera molto simile a quello di Higuain che non ha lasciato scampo al forte Handanovic. Sogna Napoli e ne ha tutto il diritto. Squadra e pubblico, era questo il famoso corpo unico cui facevamo riferimento per provare a controbattere le solide e più attrezzate potenze del nord.