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ESCLUSIVA – Dumitru: “Valgo ancora il Napoli! Che umiltà Higuain: a Dimaro ero imbarazzato. Tonelli, ti do un consiglio. Su Sarri, Valdifiori ed Hysaj…”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
giovedì 26 maggio 2016, 07:45Esclusive
di Fabio Tarantino
per Tuttonapoli.net

ESCLUSIVA – Dumitru: “Valgo ancora il Napoli! Che umiltà Higuain: a Dimaro ero imbarazzato. Tonelli, ti do un consiglio. Su Sarri, Valdifiori ed Hysaj…”

Dopo una lunga (e piacevole) chiacchierata, Nicolao Dumitru appare così: semplice e diretto. Soprattutto consapevole. Del talento, dei rimpianti, dei limiti che ne hanno frenato la carriera. Quando arrivò a Napoli, nell’estate del 2010, i paragoni si sprecarono. Oggi il “nuovo Henry” è semplicemente l’eroe di Latina dopo aver realizzato a Pescara il gol che è valso la salvezza diretta: “Sono soddisfatto della mia stagione - racconta in esclusiva a Tuttonapoli.net -, nelle difficoltà sono riuscito a reagire nonostante l’annata complicata. Spesso in passato ne sono uscito sconfitto, stavolta no. Prima credevo poco in me stesso”.

Latina, ovvero Serie B. “È stato Giuntoli a consigliarmi di venire qui. Ci ha giocato, in estate mi disse che era la soluzione migliore per me, la squadra ideale dove ripartire e dove potermi tenere sott'occhio in vista del futuro”.

Dunque, dato che sei in scadenza di contratto, speri ancora nel rinnovo? “Se crederanno in me, sarò la persona più felice del mondo. Viceversa, me ne farò una ragione. Ad ottobre compirò 25 anni, non sono più un ragazzino. Voglio rientrare in un progetto, basta prestiti. Posso ancora migliorare tanto ma, potenzialmente, credo di valere il Napoli”.

Napoli, la svolta della tua carriera: nel 2010 avevi appena diciotto anni. “Appunto, sono approdato prestissimo in una società con una storia enorme alle spalle. Tornare ad Empoli l’anno successivo è stato complicato. Ho iniziato ad avere problemi, a non credere più in me stesso, a non reagire più. Ovunque vada continuano a ripetermi che è incredibile che io sia ancora in Serie B, ma se ci sono vuol dire che lo merito per quel che ho dimostrato”.

Riesci ad individuare anche un solo motivo che abbia condizionato la tua giovane carriera? “Penso troppo: è questa la mia più grossa pecca. In molte situazioni sono poco calmo, mi faccio mille pensieri. Un giocatore dovrebbe essere soprattutto istintivo, concentrarsi sul campo e lavorare per migliorare. Io invece guardo la tv e vedo più in alto di me gente che fino a pochi anni fa mi allacciava le scarpette. Ma, ripeto, se sono lì è perché lo meritano, perché hanno fatto qualcosa in più di me”.

In estate hai conosciuto Maurizio Sarri a Dimaro. Impressioni? “È un grandissimo lavoratore, non sono sorpreso del suo exploit. Con me è stato schietto, sin da subito. Sapendo che non rientravo nel progetto mi fece capire che, essendo appena arrivato, non poteva controllare tutti, ma per qualsiasi lavoro fisico mi avrebbe coinvolto: così è stato. Ho capito il suo discorso, l’ho apprezzato”.

E dei nuovi acquisti, chi ti sorprese di più? “Sicuramente Hysaj, che avevo già conosciuto ad Empoli quando era ragazzino. Ha sempre dimostrato grossa tenacia, anche rispetto ai più grandi, ma a Dimaro mi stupì per personalità e tecnica: è migliorato molto. Il passato rende ognuno di noi ciò che siamo oggi”. 

Valdifiori, invece, sembra destinato all’addio dopo una stagione difficile. “Purtroppo dal calcio non puoi aspettarti mai nulla di certo. Se nel tuo ruolo c’è qualcuno più pronto di te l’allenatore deve fare il bene della squadra. Jorginho ha mostrato le sue doti con una continuità incredibile, ha dimostrato di meritare la maglia da titolare nonostante la bravura e le qualità di Mirko, che conosco bene”.

A proposito di Empoli, ti va di presentare ai tifosi Lorenzo Tonelli, altro tuo ex compagno? “È un grandissimo difensore. Lo scorso anno è stato “oscurato” da Rugani, altro difensore di valore, ma nelle situazioni più difficili era lui a metterci la faccia. Tonelli è quello tosto, brutto da vedere ma efficace, indispensabile. Sono contento per lui, è un ragazzo per bene, educato in maniera eccellente dalla famiglia. Le sue migliori qualità sono l’esplosività e l’anticipo. Non è altissimo ma ha uno stacco di testa notevole, e poi ha grande forza fisica: non ha mai sofferto il duello personale con attaccanti più grossi di lui”.

Vuoi dargli un consiglio? “L’unico è quello di tenersi stretti gli amici d’infanzia, quelli di sempre. Quando arrivi in una grande società diventano tutti tuoi amici, è inevitabile. Lorenzo pensi solo a se stesso, a lavorare, a crescere. Di distrazioni ce ne saranno tante, soprattutto per chi proviene da Empoli, abituato ad andare in campo in bici, libero di stare tra i tifosi. A Napoli devi gestire situazioni diverse, ma saprà bene come comportarsi perché è un ragazzo intelligente”.

Sbaglio, oppure indirettamente stai raccontando – in parte – la tua esperienza fuori dal campo vissuta a Napoli? “No, assolutamente. Spesso coi tifosi possono crearsi situazioni particolari, ma dipende sempre dal tuo carattere. Napoli ti dà tanto ed in cambio ti chiede sempre qualcosa: la maglia sudata, una foto in più. I tifosi vogliono tu sia un po’ napoletano. Per me sono situazioni belle, il ricordo che porto dentro della mia avventura azzurra è la passione della gente al San Paolo. Quando sei in campo e alzi lo sguardo al cielo vedi un pubblico meraviglioso, che ti incita sempre, anche quando vivi giornate storte”.

La stagione azzurra racchiusa in un nome: Higuain. “Incredibile quello che è riuscito a fare. L’ho conosciuto a Dimaro, mi ha impressionato per la sua umiltà. Non sapeva chi fossi eppure ci siamo messi a parlare del più e del meno e, successivamente, abbiamo condiviso qualche esercitazione in allenamento. È un fenomeno: è stato quasi imbarazzante. Da esterno vi dico che si trova talmente bene a Napoli che è difficile pensare ad una sua partenza, ma se arrivasse una chiamata importante, una squadra pronta a portarlo sul tetto del mondo, sarà difficile rifiutare. Certo, rigiocare la Champions League al San Paolo sarebbe una cosa unica per lui”.

Intanto, in attesa di definire il suo futuro, il Napoli sta pensando a Gianluca Lapadula come suo vice. “Ha dimostrato di essere l’attaccante più forte della Serie B, ma la verità è che il Pescara è una squadra fortissima, composta da giocatori che lo hanno aiutato a diventare il capocannoniere del campionato. Lui è stata la ciliegina sulla torta all’interno di un grande gruppo”.