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Le mosse del centrocampo: costanti, variabili e... la strana sindrome da rifiuto
martedì 31 maggio 2016, 08:30In Primo piano
di Gennaro Di Finizio
per Tuttonapoli.net

Le mosse del centrocampo: costanti, variabili e... la strana sindrome da rifiuto

Il minuzioso lavoro di Maurizio Sarri è cominciato l'estate scorsa, quando prese in mano con gran coraggio il Napoli di Benitez. Le difficoltà di succedere ad uno con il palmares come quello di Don Rafè, erano senz'altro tante. Le incognite attorno al tecnico nativo di Bagnoli si sono dileguate nell'arco di una sola stagione, fatta di record, sudore e tanto lavoro. Lavoro “maniacale”, come in tanti sottolineavano durante il ritiro di Dimaro. Sarri ha rivitalizzato molti elementi della rosa azzurra che, con la precedente gestione spagnola, non erano riusciti a trovare la giusta quadratura in campo.

Uno dei reparti maggiormente trasformati e splendenti di nuova luce, è stato sicuramente il centrocampo. Il cambiamento del modulo, primo fattore discriminante rispetto all'impostazione di Benitez, ha dato modo a giocatori come Jorginho ed Hamsik di intraprendere una stagione straordinaria, trasformandoli in leader e trascinatori. Con l'arrivo di Allan, il terzetto di centrocampo ha preso forma per confermarsi tra i migliori in Europa, grazie ad un gioco spumeggiante che ha trovato proprio nel centrocampo la sua linfa vitale.



Se l'anno prossimo si potrà partire dalle costanti Hamsik, Allan e Jorginho, molto cambierà alle loro spalle. Chalobah ha già salutato Napoli, pronto a tornare in patria e giocarsi le sue carte altrove, dopo un campionato passato quasi totalmente in panchina. Valdifiori, al suo arrivo proclamato dai più come pupillo di Sarri e quindi sicuro di un posto da titolare, è andato invece incontro ad una stagione da dimenticare, fatta di tante panchine e poca fiducia. Se per l'ex centrocampista dell'Empoli pare sicuro l'addio, David Lopez ha un futuro tutto da definire. Lo spagnolo arrivò a Napoli per giocare in un centrocampo a due, trovandosi poi a dover assimilare i dettami di un modulo molto diverso come quello di Sarri.

Giuntoli è al lavoro, per ricostruire il centrocampo azzurro ripartendo dalle costanti e riflettendo sulle variabili. I nomi per la mediana del futuro si sono fatti nel corso delle scorse settimane, ma quella sindrome da rifiuto vista in passato, sembra infettare ancora il centrocampo azzurro. Davy Klaassen, centrocampista dell'Ajax cercato a lungo dal Napoli, ha preferito dire no ai partenopei. Una scelta che ha spiazzato gli addetti ai lavori, sicuri dell'arrivo dell'olandese all'ombra del Vesuvio. Eppure non è la prima volta che, proprio a centrocampo, il Napoli si trova costretto a fronteggiare dei rufiuti alquanto singolari. Successe prima con Kramer, centrocampista tedesco che mal digerì la possibilità di passare al modesto Borussia Monchengladbach ad un Napoli che si stava affermando sempre più in Europa. Come lui anche Maxime Gonalons, sogno proibito di Benitez e protagonista di una telenovela infinita che alla fine vide il francese decidere di restare a Lione, accontentando il presidente Aulas. Chi ha rifiutato Napoli in passato, bisogna dirlo, di certo non ha poi spiccato il volo. Dire 'no' ad una piazza dal calore assoluto come quella partenopea, confermatasi in Europa per ben 7 anni consecutivi, non è stata poi una gran mossa.