Insigne sposa la linea aziendale di Conte, ma il futuro ha pronte nuove gerarchie

La nazionale va, e lo fa anche bene. Contro la Spagna si è vista una squadra compatta, pronta a fronteggiare con caparbietà un colosso come la roja. Antonio Conte ha saputo mettere in piedi un gruppo coeso ed unito, pronto a soffrire insieme e darsi manforte. Niente lamentele, niente polemiche. Ad essere esempio di questa linea “aziendale” è proprio Lorenzo Insigne: giocatore esemplare di questa nazionale, sempre pronto quando chiamato in causa e mai propenso alla chiacchiera fuori posto quando gli si chiede perchè gioca cosi poco.

Eppure lo spazio per Lorenzo ci sarebbe. In un organico che ha davvero poca qualità, la presenza di Insigne sul rettangolo verde dà una freschezza che è tangibile. Ieri soltanto otto minuti e poco più contro la Spagna, ma il suo modo di toccare il pallone e il suo dinamismo hanno dato una marcia in più agli azzurri. Manco a farlo apposta, proprio dai suoi piedi nasce il lancio per Darmian che ha poi portato al gol di Pellè. Il piccoletto di Frattamaggiore, insomma, avrebbe forse diritto a qualche minuto in più, anche per l'economia di gioco di gioco della stessa Italia che potrebbe trarne soltanto benefici

Con Ventura nel ruolo di ct, il futuro con l'azzurro (Italia) potrebbe cambiare anche per Insigne, magari cambiando le gerarchie all'interno dell'organico. Per l'altro futuro azzurro (quello Napoli), il giocatore ha già dato tanto ma non ha alcuna intenzione di fermarsi. Le famose sirene di cui tanto si parla in queste settimane, sembra non siano tanto forti da attirare il talento partenopeo. Il giocatore ha voglia di Napoli, e di percorrere le stesse orme di Totti in casa Roma, come già ribadito diverse volte dagli stessi agenti. Un futuro totalmente a tinte azzurre per Insigne.