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La confessione di Sarri: così ha cambiato l'attacco dopo l’addio di HiguainTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 30 settembre 2016, 18:40Zoom
di Arturo Minervini
per Tuttonapoli.net

La confessione di Sarri: così ha cambiato l'attacco dopo l’addio di Higuain

Qualcosa è cambiato. Non solo negli uomini, ma anche nel modo di concepire lo sviluppo della fase offensiva da parte del Napoli. I primi segnali, gli osservatori più attenti, li avevano colti già nelle esercitazioni del ritiro estivo di Dimaro e nelle prime uscite ufficiali della stagione. Dopo la vittoria con il Benfica è arrivata anche l’ammissione del direttore d’orchestra di questa truppa che esprime un calcio che è sinfonia. “É vero, negli ultimi venticinque metri del campo abbiamo cambiato alcune nostre convinzioni ed il modo di attaccare. Partito Higuain, avevo due attaccanti con caratteristiche differenti, abbiamo quindi cercato di esprime un gioco che potesse esaltarli”.

La confessione di Maurizio altro non è che togliere il velo ad una verità che nei fatti si era già palesata e che era ampiamente prevedibile. La genialità del tecnico sta nel fatto di parlarne come se fosse la cose più naturale del mondo, quando siamo di fronte ad una rivoluzione del pensiero che investe l’anima più profondo della sua creatura. Ne avevamo già parlato in estate del piano del tecnico, che puntualmente si sta attuando nei numeri. Non è un'equazione matematica, ma questione di alchimia. Al Napoli sono venuti a mancare, quando meno se l’aspettava, i 38 gol stagionali di Gonzalo Higuain ma il panico che ha avvolto i tifosi non si è mai manifestato nella mente di Sarri. Sempre lucido, ha capito che la vera svolta era una maggiore redistribuzione delle opportunità di andare a concludere. 

A rotazione anche sulle copertine dei giornali. Quanto è cambiato questo Napoli? Ricordate la “Higuain-dipendenza”, quella che campeggiava puntualmente sulle prime pagine dei giornali quasi a sminuire i successi azzurri?. Qualcuno ne aveva fatto quasi una questione personale, una crociata che ora è stata clamorosamente persa. Siamo di fronte ad una squadra che ha già portato alla ribalta sul fronte d’attacco il grande impatto di Milik, le giocate da funambolo di Mertens, la vena realizzativa ritrovata dell’indistruttibile Callejon, il sinistro di Manolo Gabbiadini e la maturazione definitiva di Marek Hamsik. In attesa di Lorenzo Insigne, ancora alla ricerca del primo gol stagionale che non tarderà ad arrivare, il segreto è non pensarci.

Tutto frutto del lavoro, non pensate sia il caso. Quando Sarri dice “Abbiamo lavorato per cambiare qualcosa in attacco”, intende che avrà sfinito i suoi per creare nuovi movimenti capaci di dare più spazio a chi arriva dall’esterno o da centrocampo. Milik è finalizzatore ed apripista al tempo stesso,  i numeri sono lì a testimoniarlo. Così distribuite le 20 marcature fin qui realizzate: 7 di Milik, 5 per Callejon, 4 di Mertens, 3 di Hamsik, ed 1 per Gabbiadini. Quanto giova avere l’area di rigore più libera e non dover passare per un accentratore (fenomenale, sia chiaro) come Gonzalo. Lo avevamo già annunciato, come il più ecumenico dei padri spirituali, Maurizio ha diviso i resti del giudaico Pipita in parti uguali ai discepoli che ancora sono ai piedi della sua cattedra: prendete questi gol e divideteveli tutti...