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Uomini soli: le colpe di De Laurentiis, Benitez e della squadraTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 25 ottobre 2014, 15:00Rubriche
di Redazione Tutto Napoli.net
per Tuttonapoli.net
fonte di Peppe Giannotti

Uomini soli: le colpe di De Laurentiis, Benitez e della squadra

DELA, coi suoi silenzi dopo un Pre campionato di sorrisi e promesse, in quell’ambiente unico di Dimaro dove migliaia di tifosi hanno sognato e chiesto al presidente di portare la loro squadra del cuore a lottare, ripeto, lottare per i massimi traguardi. Tradito forse dalla fortissima personalità del tecnico spagnolo, egli pensava che, in un modo o nell’altro anche con una campagna acquisti semi deficitaria si potesse fare quel salto di qualità che col vecchio tecnico di provincia era difficile da ottenere. Ha pensato che con gli introiti della Champions dopo un meritatissimo terzo posto fossero il regalo da fare ai tifosi con l’uomo di personalità che Benitez ha sempre cercato, mentre Mazzarri negava. Ma il fato ha voluto il contrario, è come tu pensi di comprarti la casa e fai il progetto coi soldi di una bolletta non ancora vinta!

BENITEZ, innamorato del clima, della città, dei tifosi, del cibo, dalle Arti e del vivere col sorriso, aveva pensato forse, il più è fatto, ora tocca a me ridare un volto a una squadra media e portarla ai vertici col gioco e lo spessore morale di quelle che aveva guidato prima di arrivare sotto il Vesuvio. E’ in effetti così è stato (o quasi) il primo anno, quello della sperimentazione, tutto è accaduto (clima, città, cibo ecc.) tranne vedere il  Napoli lottare ad alti livelli. Ci ha provato in Champions lasciando un impronta di simpatia anche tra i parrucconi dell’Uefa per il modo storico con cui fu eliminato (12 punti), ha lasciato via libera troppo presto a Juve e Roma in campionato e si è dovuto “accontentare” di rivincere lo stesso trofeo del suo predecessore. Oggi siamo ancora lontani da Natale e la sua squadra, o meglio i suoi ragazzi sono di nuovo a rincorrere le 2 favorite, sono fuori dalla Champions nel modo diametralmente opposto allo scorso anno, ovvero altro che uscire per un gol dal girone, sono fuori ai preliminari, eliminati da una squadra nettamente inferiore che avrebbero sbranato lo scorso anno, e il cammino in E.L. (che il tecnico ha vinto con onore e spettacolo) sembra subìre una svolta clamorosa dopo la vergognosa prova in Svizzera.

LA SQUADRA, eccoli forse sono loro i veri uomini soli, quelli che dovevano fare gruppo, i più e i meno bravi correre per il campo come quel Napoli dello scudetto o dei tanti secondi posti, dove la domenica identificavi il gregario che dava una mano al campione che a sua volta mandava in gol il gregario. Oggi assistiamo a una sorta di FAI da TE di un caos totale di gioco con la frustrazione che ogni giorno che il Padreterno ha messo sulla Terra ti ritrovi a leggere o a scrivere le stesse cose: Rafa cambia modulo, Hamsik non c’è, Higuain non segna, perché? La difesa si fa bucare sempre allo stesso modo, ogni corner è quasi un rigore, i rincalzi che non danno quello che ti aspetti. Uno stillicidio lento di auto ferirsi a morte in un ambiente in cui nulla ha mai fatto prevedere un vero sconquasso, è troppo presto perché questi Signori possano permettersi il lusso di mollare (allenatore in primis).Tra poco ci diranno che Dela sta pensando di cambiare e la stagione va a farsi friggere con lo stillicidio di cui sopra.

Uomini soli nella città più inciuciona e chiaccherona del mondo, questo il grande paradosso, ma questo è pallone, non puoi isolarti dal mondo esterno nemmeno se lo vuoi, non si è sottratto Maradona che accettava tutto dai tifosi, baci, abbracci, manate sulle spalle, difendeva i compagni in difficoltà, allora perché questi Signori (presidente, mister e squadra) lentamente si defilano, chi dalla sedia, chi dal campo pensando che il popolino sia stupido o distratto, e poi una domanda: ma in quale parte del mondo in qualsiasi sport un atleta viene pagato per un solo traguardo? Il lauto stipendio, i premi sono corroboranti di successi che devi perseguire (coppe, campionato, amichevoli) come fa il tifoso che ti segue e ti ama sempre.