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Da Zero a Dieci: il dato bugiardo, i blackout di Jorginho, l'accanimento su Marek e le domande senza risposta a BenitezTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 28 novembre 2014, 10:50In Primo piano
di Arturo Minervini
per Tuttonapoli.net

Da Zero a Dieci: il dato bugiardo, i blackout di Jorginho, l'accanimento su Marek e le domande senza risposta a Benitez

Zero le reti subite contro lo Sparta Praga. E’ la quarta volta che accade nelle ultime cinque partite. Un dato che, potrebbe lasciare soddisfatti. Un dato che, analizzando la gara, è più bugiardo del giudizio su una donna che incontri il sabato sera in discoteca dopo il ventisettesimo bicchiere di rum.

Uno l’obiettivo da centrare: portare a casa la qualificazione. Il modo lascia perplessi,  perché se filosoficamente il Napoli vuole essere una grande squadra non può scegliere di esserlo una volta si e l’altra no. Questione di approccio e di impostazione della gara.

Due le traverse colpite dallo Sparta Praga, ma se il Napoli esce imbattuto dalla gara il merito è anche di Rafael, portentoso in due occasioni ed altrettanto amletico in altre occasioni. Una combinazione di talento ed incertezze che restano ancora un rebus da risolvere: qual è il vero volto del brasiliano?.

Tre giorni per ricaricare le batterie e presentarsi a Genova con la consapevolezza di dover scacciare via i dubbi nati dopo le prestazioni deludenti con Cagliari e Sparta. Il Napoli si lecca le ferite, incerottato come non mai per una serie incredibile di infortuni, atteso da una Samp sempre solida e concreta. Se abbiamo imparato a conoscere questa squadra, lecito attendersi una grande reazione nel posticipo del lunedì.

Quattro assenze in attacco: out Insigne, Mertens, Michu e De Guzman rappresentano un alibi importante. Vero. Ma, ci si chiede, è possibile non avere mai un piano B per le emergenze. Possibile che questa squadra debba proporre sempre lo stesso menù anche se mancano gli ingredienti? Perché non valutare la possibilità – qualcuno spieghi a Benitez che le regole lo consentono – di cambiare modulo e permettere ai calciatori a disposizione di esprimersi al meglio? Qual è il senso di avere sulla carta lo stesso atteggiamento e giocare poi rintanati peggio di Batman nel Pozzo di Ras Al Ghul?.

Cinque al taglio medievale dei baffi di Matějovský. Per diversi minuti ho colpito il televisore, che ad ogni inquadratura sul centrocampista dello Sparta Praga trasmetteva improvvisamente in bianco e nero. Quadro antico.

Sei all’usato garantito Mesto. Non è mai stata una fuori serie, ma quando hai bisogno di fare qualche chilometro in sicurezza l’ex Genoa è sempre pronto all’uso. Un esempio di professionalità, di un calciatore che si allena sempre dando il massimo in attesa di avere un’occasione.

Sette alla reazione nel finale del Napoli, stile Rocky Balboa contro Ivan Drago. Dopo aver incassato per 80’, gli azzurri stavano per sfruttare la stanchezza dell’avversario stremato e mai capace di sferrare il colpo che ti manda al tappeto. Onore alla caparbietà.

Otto il numero di maglia di Jorginho, uno dei grandi enigmi di questa stagione azzurra. Alterna prestazioni positive ad assoluti black-out degni di Raccoon City: è forse il momento di scegliere cosa essere da grande. O corre il rischio di essere un grande. Incompiuto.  

Nove è il numero di Higuain, ma per una sera a fare la figura del centravanti vero – in una serata anonima del Pipita, per l’assenza di palloni giocabili – è Zapata, che imprime una sterzata importante alla gara. Fisicità e determinazione per il colombiano. Ecco, allora Rafa,  perché non farlo entrare anche contro il Cagliari?.

Dieci minuti del vero Hamsik nel finale. E’ sempre Marek il sacrificato nelle scelte di Rafa: nelle sostituzioni, nei cambi di posizione il penalizzato è sempre il capitano. Un accanimento terapeutico che non aiuta lo slovacco – che ha delle difficoltà di suo -, deportato in ruolo che svilisce tutte le sue caratteristiche. Un capitale della società andrebbe trattato diversamente.