Un set point non sprecato. Sofferta ma bella, ora mettiamo la freccia...

Una vittoria che vale tantissimo, una vittoria che assomiglia ad un set point in una partita di tennis, quando ti giochi il match ch vale una finale.Il primo tempo è brutto, diciamolo subito, le due squadre vanno a folate, e la fortuna o sfortuna decidono per l'una e l'altra compagine. Il Napoli parte bene, passa anche in vantaggio ma poi cede campo, aspetta troppo, e il Chievo con i suoi cross radenti, che danno fastidio e non poco alla difesa azzurra, arriva il pareggio. Due autoreti, due rimpalli, due situazioni simili. Prima Cesar infila la sua porta poco dopo ci pensa Rafael con Britos. Due giocate estemporanee, figlie di una gara nervosa e non facile. Gabbiadini se la gioca, Higuain sembra in palla ma è il centrocampo che soffre: David Lopez e Jorginho subiscono i 5 del Chievo, la difesa soffre i guizzi del redivivo Pellissier e De Guzman sembra troppo fumoso. Nel secondo tempo la gara resta brutta, il Napoli ci prova ma sembra poco incisivo, poi arriva la giocata.

Gabbiadini, che ci aveva provato qualche minuto prima con una gran giocata, trova l'angolo giusto grazie ad un super assist di Strinic. Il croato ha personalità, piede e visone di gioco. Il vantaggio tutto sommato è giusto anche se il Napoli non riesce a chiuderla. Manca quel guizzo per mettere in cassaforte il risultato. La giornata favorevole ci permette un vero e proprio set point. Due punti conquistati sulla Roma è la Fiorentina, tre su Lazio e Samp, e anche sull'Inter. Insomma una vittoria fatta di sacrificio e sofferenza ma che vale tantissimo.