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Ma il Napoli è veramente pronto per puntare al secondo posto?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 2 marzo 2015, 19:10Rubriche
di Vincenzo Perrella
per Tuttonapoli.net

Ma il Napoli è veramente pronto per puntare al secondo posto?

Nella 25esima giornata della Serie A 2014-2015, il Napoli perde a Torino. Secondo KO di fila in trasferta (dopo Palermo). Corsa rallentata verso il secondo posto. E il terzo posto…

Dopo Palermo, anche Torino. Il Napoli ci casca ancora. Una ennesima prestazione senza mordente e senza rabbia. Il secondo posto è lì. La Roma ha detto al Napoli “Raggiungimi, ti offro una possibilità di farlo”, ma il Napoli non riesce a rispondere di sì. E’ una squadra troppo discontinua, poco cattiva, poco incisiva. Il secondo posto sarebbe un dono troppo importante, ma è un premio ancora immeritato. In una giornata in cui la Lazio vince a Sassuolo e la Fiorentina fa altrettanto a Milano, ci si aspettava un Napoli corsaro a Torino, anche se di fronte c’era una squadra reduce da 11 risultati utili consecutivamente.

Quando si è perso a Palermo, si è detto che quella sconfitta ci poteva stare, in quanto ottenuta con una delle squadre più in forma del momento. Eppure, nelle ultime quattro partite, i rosanero ne hanno vinta una sola: appunto, proprio col Napoli.  Ma se l’atteggiamento dei giocatori non è stato inappuntabile, nella trasferta dell’Olimpico, neppure quello di Benitez ha convinto gran che. Giovedì scorso, contro il Trabzonspor, a qualificazione ormai ottenuta (dopo il 4-0 di Trebisonda), nel retour match del San Paolo, il tecnico ha fatto turnover in difesa e centrocampo, ma in attacco ha schierato Callejon, De Guzman e Higuain (e giustamente Mertens che a Torino non poteva giocare in quanto squalificato). Una scelta discutibile, forse. Una scelta rischiosa. A Torino ha riproposto lo stesso terzetto Callejon, De Guzman e Higuain, ma stavolta con Hamsik. E Gabbiadini? Ancora in panchina. Poi il bergamasco entra in campo, risulta il migliore dei suoi e colpisce pure il palo su punizione: in pochi minuti mette insieme più cose di tutti i suoi compagni di reparto messi insieme. Ma Benitez ormai lo si conosce. Si affida sempre ai suoi fidi scudieri. Callejon per lui è insostituibile, anche se gioca come sta facendo da troppe partite (1 gol in 14 partite), così come Hamsik. Poi noti che i due, quando vengono (giustamente) sostituiti perché non decisivi in gara, escono dal campo scuotendo il capo in segno di dissenso. Callejon lo fa spesso. A Torino, lo ha fatto anche Hamsik per la prima volta.

E pensare che il Torino era stanco (o doveva esserlo) dalla battaglia vittoriosa di Bilbao (carnefice del Napoli nei preliminari di Champions). Invece sembrava più pimpante del Napoli. A onor del vero, il gol granata è nato sull’ennesimo svarione difensivo, nato da un retropassaggio sballato di Koulibaly da cui è sortito un corner per il Toro. Si sa benissimo che il più pericoloso sui calci piazzati è Glik. Ma chi lo marcava? E chi lo doveva marcare?

In tutto questo, oggi come oggi, più che guardare ancora la Roma, occorre respingere il ritorno di Lazio e Fiorentina. Sono 45 i punti degli azzurri (13 vittorie e 6 pareggi con 6 sconfitte). Solo 2 punti più della Lazio. Solo 3 più della Fiorentina. Proprio i laziali sono i prossimi avversari in Coppa Italia. E’ solo la gara di andata, ma occorre già lanciare un messaggio forte ai capitolini, per non offrire la sensazione che quel terzo posto in campionato sia ancora in palio e non abbia già un possibile padrone nel Napoli. Se gli azzurri vogliono il secondo posto, devono prima mettere le mani stabilmente sul terzo. Nella prossima giornata c’è l’Inter. Occorrerà subito reagire alla grande. Le ultime 13 giornate saranno di passione.