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ADL pronto a rifare il San Paolo, ma chiede garanzie sulla sicurezza: ecco le differenze con le norme in EuropaTUTTO mercato WEB
© foto di FM/TuttoNapoli.net
venerdì 6 marzo 2015, 08:50In Primo piano
di Gennaro Di Finizio
per Tuttonapoli.net

ADL pronto a rifare il San Paolo, ma chiede garanzie sulla sicurezza: ecco le differenze con le norme in Europa

Uno dei temi più caldi da mesi, ma che ancora oggi non ha trovato una soluzione. Quello dello stadio è, senza dubbio, un’operazione di cui il Napoli necessita. Sia per tutelare i tanti tifosi che popolano il San Paolo, sia per dare maggior prestigio ad una squadra che non può essere ancora rappresentata da un impianto fatiscente come quello di Fuorigrotta. Il presidente azzurro ieri è stato chiaro “ci metterò la faccia e i soldi” e mai come questa volta sembra davvero che questa questione sia giunta ad un punto. Se non di arrivo, almeno di partenza. Ma De Laurentiis ha espresso un concetto ben chiaro: serviranno leggi che tutelino i soldi spesi per ristrutturare e rendere più moderno il San Paolo. L’Italia, sotto questo punto di vista, appare ancora molto indietro rispetto alle altre compagini europee. La sicurezza negli stadi è un argomento caldo, sul quale si dibatterà ancora per molto prima di trovare una soluzione. Ma il resto d’Europa pare abbia trovato una quadratura, certo non infallibile, ma quantomeno impostata per rendere il calcio uno spettacolo, e non un pretesto per portare in essere atti vandalistici. Ma quali sono i punti cardine sui quali le altre nazioni del vecchio continente hanno costruito le proprie barriere di sicurezza negli stadi?

Primo fra tutti la responsabilizzazione delle società: in Gran Bretagna sono loro che gestiscono la sorveglianza all’interno degli impianti, attraverso delle telecamere e la presenza ingente di steward preventivamente addestrati e nettamente più attrezzati rispetto a quelli nostrani: manganelli, radioline per tenersi in contatti con la polizia, che presenzia solo all’esterno degli stadi. Altro elemento importante riguarda proprio la ristrutturazione degli impianti: cosi come in Inghilterra gli impianti sono stati rivisti – con l’obbligo di avere solo sediolini numerati -  cosi è successo anche in Germania. I tedeschi hanno anche la possibilità di espellere i tifosi più violenti, anche a tempo indeterminato. In  Spagna non si possono introdurre bandiere o aste, e i tifosi più violenti possono essere espulsi dai 3 ai 6 e più mesi. La Francia ha adottato delle regole molto rigide, che in molti casi contemplano la galera in caso di inadempienza: reclusione in caso di lancio di oggetti in campo, o introduzione di bandiere e aste all’interno degli impianti, fino al sfoggio di simboli xenofobi e razzisti. Insomma, misure drastiche che in Europa hanno già preso forma ma che in Italia stentato ad arrivare. De Laurentiis è pronto a rendere il San Paolo un gioiello, ma saranno necessarie delle garanzie.