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tmw / napoli / Le Interviste
Cucci perentorio: "L'unico modo per riscattarsi è mandare a casa il Real!"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 27 febbraio 2017, 13:20Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
per Tuttonapoli.net
fonte di Italo Cucci per "Il Roma"

Cucci perentorio: "L'unico modo per riscattarsi è mandare a casa il Real!"

Così su Il Roma

Caro Napoli, stai perdendo tutto quello che sembrava facile, ti resta l’occasione di rovesciare quello che tutti ritengono impossibile: il Real. Con testa, cuore e gambe. Se Sarri li ritrova. La Roma ha mostrato di aver tutto, compresa quella rabbia agonistica ch’è quasi sempre è mancata agli azzurri belli e buoni. Spalletti corrisponde sempre dippiù al ritratto dell’allenatore ideale che ho dipinto nel tempo passando da Bernardini, a Rocco, a Pesaola, a Trapattoni, a Lippi, a Capello, a Conte. Ce n’è altri - fra poco dirò di Sarri - ma quelli che ho rapidamente ricordato hanno saputo adattare la necessità di vincere alla qualità del gioco - o viceversa - spesso rinunciando alla Grande Bellezza per il Grande Risultato che anche l’anarchico Zeman riconosce essere l’essenza del calcio. Come Boniperti. Ah ah. Naturalmente lascio fuori dal mazzo Max Allegri - oggi il Migliore - perché ha già vinto (le trenta feste dello Juve Stadium e gli scudetti già conquistati vorranno pur dire qualcosa più di tutto quello che famelici registriamo turno dopo turno).

L’inseguitore numero 1 è il tormentato signore di Roma che sembra sempre sul punto di cedere alla piazza, alla critica, alla sua innata fragilità interiore (ma sarà vero?): quello stesso Spalletti che a Roma non vinse perché gli piaceva ricamare piuttosto che incatenare gli umori dei suoi, Totti in testa. Così si è inventato una macchina da guerra guidata da Dzeko e scatenata da Nainggolan, il mostro di fine stagione, - purtroppo in ritardo - guerriero crudele quanto è lineare e fisicamente composto l'altro. Peccato di sia svegliata tardi, la Roma, e tuttavia non sarà esclusa la sua capacità almeno di infastidire la Signora che sta vivendo alla grande sul campo - in campionato e in Coppa - e con qualche inquietudine nello spogliatoio. Ho cercato insistentemente di farmi rapire dal gioco del Napoli, le .occasioni non sono mancate, Mertens, Insigne, Hamsik; ho scoperto in Sarri il miglior maestro in campo e tuttavia - pur non pretendendo io di insegnare alcunché - mi ha deluso la sua incapacità di onorare un principio sacro: le grandi squadre si costruiscono dalla difesa, lui pensa il contrario, alla Zeman, anche se più del Boemo onora anche la buona salute del centrocampo; da quando è arrivato ha avuto a disposizione anche difensori cresciuti rispetto al passato, gente come Albiol, Hysaj, Koulibaly e un portiere che prometteva d’essere un guardiano perfetto - Reina - e invece ogni tanto s’è lasciato scappare qualche ladro di gol. Fatalmente, nel finale travolgente, a Madrid con il Real, al San Paolo con l'Atalanta, ha ceduto la direzione di gara a Zidane, ancora studente di meraviglie che verranno, e a Gasperini che, cresciuto nelle giovanili della Juve, quindi esperto di teneri virgulti, forse alla Juve tornerà (si dice) dopo avere onorato la Dea. Non riesco a pensare quale sia il vero rapporto di Sarri con De Laurentiis ma non lo vedo vittima di prepotenze pratiche, il duro toscano, sicchè devo pensare che sia stato lui a voler Pavoletti - e a voler cacciare Gabbiadini - invece di tenersi il bravo ragazzo capace di subire la panchina e ricambiare il trattamento da caserma con gol decisivi, piuttosto che chiedere un grande rinforzo per la difesa (forse conosciuto da Giuntoli, il muto di Portici). Così il Napoli s’allontana dalla Champions sicura, cominciando a ringraziare la Roma che sul più bello punisce l’ambiziosa Inter. Prima del faccia-a-faccia decisivo.