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Mertens, l'ex compagno al PSV: "In Belgio tutti hanno cambiato idea. Napoli? Ciò che arriva qui è Camorra, rifiuti..."TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 27 marzo 2017, 04:00Brevi
di Redazione Tutto Napoli.net
per Tuttonapoli.net

Mertens, l'ex compagno al PSV: "In Belgio tutti hanno cambiato idea. Napoli? Ciò che arriva qui è Camorra, rifiuti..."

La redazione di “Si Gonfia la Rete” ha contattato in esclusiva Stefano Marzo, terzino destro classe ’91 belga di origini italiane attualmente in forza all’Heerenveen e che è stato compagno di squadra

La redazione di “Si Gonfia la Rete” ha contattato in esclusiva Stefano Marzo, terzino destro classe ’91 belga di origini italiane attualmente in forza all’Heerenveen e che è stato compagno di squadra di Dries Mertens: "“I miei nonni sono pugliesi: Mio nonno di Santa Maria di Leuca (Lecce) e mia nonna di Acquaviva delle Fonti (Bari). I miei nonni emigrarono in Belgio per lavorare ed io sono nato qui, faccio parte della terza generazione. Sono stato in Italia molte volte, ma poichè mio padre ha sposato una donna olandese a casa mia non si è mai parlato italiano e nonostante mio padre lo parli, io non ho mai imparato. Nonostante questo io mi ritengo italiano e anche quando la nazionale azzurra affronta quella belga o quella olandese, qui a casa tifiamo Italia!

​Napoli? So che Napoli è una bella città e che si trova sull’altra costa rispetto alla mia Puglia. Ma devo essere sincero: le prime due cose che qui associano a questa città sono la presenza della Camorra e la recente emergenza rifiuti, quando le immagini della spazzatura per le strade è arrivata anche qui da noi. So che questo cliché non rispecchia a pieno la verità, ma purtroppo è questo ciò che arriva da noi. Prometto che farò un viaggio da quelle parti per scoprire la verità…”.

Su Mertens: "Quando iniziai a lavorare con la prima squadra del PSV lui era appena arrivato dall’Utrecht e fu acquistato per una cifra molto importante. Ricordo che si diceva che l’Anderlecht lo aveva mandato via perchè era troppo piccolo e così prima di arrivare al PSV dovette fare un bel po’ di gavetta tra AGOVV e lo stesso Utrecht. Ciò che ricordo di lui come giocatore è che amava partire sempre da sinistra per poi accentrarsi e calciare col destro, in questo mi ricordava Arjen Robben. Non ho avuto molto a che fare con lui fuori dal campo, ma lo ricordo sicuramente come un bravo ragazzo, molto simpatico. Una persona piacevole”.

Ti sorprende questa sua evoluzione in centravanti ed i numeri impressionanti che sta avendo in questa stagione?
“Ho sempre pensato che fosse troppo piccolo per giocare in Italia, soprattutto in quella posizione. Qui in Belgio tutti lo consideravano un giocatore straordinario nel subentrare in corsa e spaccare la partita, ma non uno che potesse partire da titolare con la stessa efficacia. Quest’anno sta dimostrando a tutti di poter giocare anche da numero 9 e che può segnare tantissimi gol sia in Serie A che in Champions League. Tutti gli opinionisti ed i critici qui in Belgio hanno cambiato opinione su di lui dopo questa stagione. Ogni settimana sui giornali leggiamo dei gol che ha fatto, adesso c’è molta più attenzione su di lui e sulle sue prestazioni”.

E quindi adesso è pronto per la Premier? “Torniamo sempre allo stesso discorso: non so se a livello fisico la Premier League può essere il campionato giusto per lui. Ma credo che se tu inserisci un buon giocatore in una buona squadra, questo può sempre far bene. Sono certo dunque che se dovesse entrare a far parte di una buona squadra farebbe bene e segnerebbe i suoi gol anche in Inghilterra. Non sono però così sicuro che sia questa la scelta che lui voglia fare e che in Inghilterra sarebbe più felice di quanto lo è in Italia, soprattutto per il clima che è decisamente peggiore. Chissà se questo è un aspetto su cui sta riflettendo…”