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Gregorz Lato, uno dei migliori polacchi di sempre. Un'Olimpiade e due terzi posti ai Mondiali

Gregorz Lato, uno dei migliori polacchi di sempre. Un'Olimpiade e due terzi posti ai MondialiTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 8 aprile 2023, 05:00Nato Oggi...
di Andrea Losapio

Nella seconda parte del secolo scorso, quando nei paesi dell'est soffiava forte il vento del comunismo, alcuni talenti rimanevano impigliati nelle reti della burocrazia. Chissà che cosa sarebbe stato Gregorz Lato, che oggi compie 73 anni, se avesse potuto salutare la Polonia prima dei suoi 30 anni. Nato vicino a Danzica, è il classico giocatore estroso: veloce, con un ottimo senso del gol, quasi sovietico verrebbe da dire. Perito meccanico, conquista la prima divisione polacca a 20 anni, quando con lo Stal Mielec arirva dietro il Rybnik. In quella squadra milita pure Kasperczak, che diventerà anche il commissario tecnico della Nazionale.

Nel 1972-73, a ventitré anni, Lato mette le mani sul primo titolo nazionale: il campionato polacco, arrivando davanti al Ruch Chorzow. Lato segna 13 reti e diventa capocannoniere (altri tempi per le difese), mentre il cittì Gorski lo fa debuttare ad Amburgo contro la Germania Ovest, in una partita terminata 0-0. Nel 1972 arriva anche un alloro straordinario, perché la Polonia vince le Olimpiadi a Monaco, un oro che strappa all'Ungheria in una sfida vinta per 2-1. Oltre al già citato Kasperczak ci sono Zmuda e Deyna, Tomaszewski e Szarmach. Nel Mondiale 1974, il 23 giugno a Stoccarda, un altro 2-1 permette alla Polonia di sopravanzare l'Italia: sette gol per Lato. Nel 1976, ai giochi di Montreal, la Polonia arriva all'argento olimpico, un risultato però ritenuto non sufficiente dai vertici della federazione.

Nel 1980 Lato saluta la Polonia: piace al Real Madrid e al Barcellona, Pelè lo sente per farlo andare ai Cosmos. Non tutte le ciambelle riescono con il buco perché Lato finisce al Lokeren, con due stagioni altalenanti che gli permettono però di pescare. Nel 1982 un altro canto, forse quello del Cigno, arriva in semifinale contro l'Italia. Il 2-0 è perentorio, firmato da Pablito Rossi, mentre la Polonia arriva ancora terza, battendo la Francia. Dopo il ritiro è diventato anche presidente della Federazione fino al 2012, quando agli europei casalinghi (organizzati con l'Ucraina) arriva una eliminazione al primo turno.

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