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Hector Cuper, el hombre vertical con l'etichetta di eterno secondo

Hector Cuper, el hombre vertical con l'etichetta di eterno secondoTUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
mercoledì 16 novembre 2016, 05:002016
di Lorenzo Di Benedetto

La carriera da allenatore di Hector Cuper sarebbe potuta essere tra le più vincenti della storia dei tecnici, se non fosse stato per la maledizione legata alle finali europee, con una Coppa delle Coppe e due Champions League perse all'ultimo atto. Prima quella sulla panchina del Maiorca, contro la Lazio nel 1999, poi quelle alla guida del Valencia, contro il Real Madrid nel 2000 con un sonoro 3-0 e contro il Bayern Monaco l'anno seguente ai calci di rigore. L'argentino si è dovuto accontentare di due Supercoppe di Spagna, vinte nel 1998 e nel 1999 e resterà nella memoria di tutti gli appassionati di calcio in Italia anche la sua esperienza all'Inter, con il 5 maggio 2002 che sarà sempre nella storia del nostro campionato, vista l'incredibile sconfitta dei nerazzurri all'Olimpico contro la Lazio, con la coppia d'attacco formata da Vieri e Ronaldo, e lo Scudetto perso all'ultimo tuffo ai danni della Juventus. Tanto carattere, tant'è che viene chiamato el hombre vertical, ovvero uomo tutto d'un pezzo, ma pochissimi successi, con l'etichetta di eterno secondo quasi impossibile da togliersi. Oggi Cuper compie 61 anni.

Sono nati oggi anche Paul Scholes, Giovanni Cervone, Dietmar Beiersdorfer, Willian Viali, Moris Carrozieri a Marcelo Brozovic.