Mario Pasalic, cinque gol non bastano per confermarsi al Milan. A Bergamo è a quota 41

Quarantun gol in sei stagioni, anche se spesso utilizzato come subentrante e non come titolare. È il ruolino, straordinario, di Mario Pasalic, centrocampista dell'Atalanta di Gian Piero Gasperini. Arrivato in prestito dal Chelsea e poi confermato anche grazie ai buoni uffici tra Luca Percassi e l'ex reggente del club londinese Marina Granovskaia, il croato è uno dei simboli più riconoscibili di questi anni in nerazzurro. Perché spesso finisce nel tabellino dei marcatori, è chiaro, ma anche perché non c'è mai stata una polemica, sempre a disposizione, quasi mai finito nel mirino delle big: la Roma ci ha fatto un pensierino prima di virare su Wijnaldum, la Fiorentina in qualche occasione si è interessata ma non ha mai affondato il colpo.

Strano, perché bisognerebbe capire in quanti centrocampisti siano stati più decisivi di lui nel corso degli anni. È anche vero che in qualche situazione si estranea, facendo un lavoro oscuro, spesso schermando il mediano avversario per interrompere quasi subito il gioco avversario. In fase di costruzione non è certo Koopmeiners o Ederson, ma quando si tratta di inserirsi ha pochi eguali nel nostro campionato. L'ultima rete è di settimana scorsa, ad aprire le danze contro la Lazio, nel 3-1 finale di Bergamo.

Insomma, alla seconda avventura italiana ha trovato casa. Al Milan aveva segnato cinque reti in campionato - non male per un centrocampista - ma poi non era stato trovato l'accordo per la sua permanenza. Mario Pasalic oggi compie 29 anni.