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Moreno Roggi, la roccia viola compie 70 anni

Moreno Roggi, la roccia viola compie 70 anniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 24 marzo 2024, 09:50Nato Oggi...
di Redazione TMW

Compie oggi 70 (settanta) anni Moreno Roggi, che, fra le tante altre cose che ha fatto e che fa tuttora nella vita, è stato il fondatore dell'Associazione Glorie Viola, oggi denominata "Associazione Storia Viola", di cui è il Presidente Onorario (e lo sarà per sempre).
Moreno è nato a San Miniato (PI) il 24 marzo 1954, ma ha visto la luce nella città del tartufo soltanto perché lì c'era l'ospedale dove venne partorito dalla sua giovane mamma, dato che la famiglia Roggi, all'epoca dei fatti, viveva nella vicina Fucecchio; e lì Moreno iniziò a tirare i primi calci al pallone.
Li tirava molto bene, tanto che quando aveva soltanto tredici anni venne tesserato dall'Empoli, dove fece tutta la trafila nelle squadre giovanili.
La trafila durò poco, perché dopo tre anni Moreno era già inquadrato nell'organico della prima squadra, ed esordì in Serie C a soli sedici anni; poi, quando aveva diciotto anni, nel 1972, Egisto Pandolfini lo portò in viola.
Fu pagato molto caro, ma d'altronde, come è ben noto, la qualità ha un prezzo alto; e Moreno, nonostante la giovanissima età, si era già ottimamente distinto nel Campionato di Serie C, ed era diventato un punto fermo della nazionale juniores.
Anche a Firenze non si smentì, e, come suo solito, fece tutto molto in fretta e molto bene.
Il 12 novembre 1972 esordì in Serie A nella vittoriosa partita che la Fiorentina giocò contro il Milan, e da quel giorno l'allenatore viola Nils Liedholm se lo tenne ben stretto nella "rosa" della prima squadra.
Disputò un ottimo Campionato, suggellato da un gran gol realizzato nella partita casalinga che la Fiorentina giocò contro l'Atalanta il 13 maggio 1973, con un tiro secco da venticinque metri che si insaccò all'incrocio dei pali.
Tutte queste cose, sia detto per inciso, Moreno le faceva mentre frequentava con profitto il Liceo Scientifico, prima a San Miniato, poi, l'ultimo anno, a Firenze (il "Cavour"), dove conseguì la maturità nel 1973, senza essere mai respinto, e senza ricorrere a scuole private-diplomifici (più o meno a pagamento), ma frequentando le lezioni al mattino, come tutti gli altri studenti "normali", e riuscendo a coniugare bene scuola e calcio. Andatelo a dire ai giovani calciatori (e soprattutto ai loro genitori) di oggi!......

L'anno successivo - allenatore Gigi Radice - Moreno si confermò ad altissimi livelli.
Veniva impiegato prevalentemente come terzino di fascia (con il numero 3 sulla maglia) con compiti anche offensivi, ma era in grado di ricoprire qualsiasi ruolo della difesa, era fortissimo in fase di interdizione, ed eccezionale nel gioco aereo.
Moreno si era ormai imposto all'attenzione di tutto il grande circo della Serie A come un talento indiscusso, e, nel frattempo, era diventato un punto di forza della nazionale Under 23.
Ma era troppo bravo per restare a lungo negli "azzurrini"; ed infatti ci restò poco.
Fulvio Bernardini (sì, proprio lui, il "dottore" del primo scudetto viola), nominato Commissario Tecnico della nazionale azzurra dopo il naufragio dei Mondiali del 1974, lo chiamò in squadra e lo fece esordire (insieme a Mimmo Caso) a Zagabria nella partita Jugoslavia - Italia che si disputò il 28 settembre 1974. Anche in questa circostanza Moreno non si era smentito, anche in questa "scalata" aveva fatto molto presto e molto bene: aveva venti anni, ed era già titolare della nazionale maggiore.
Seguirono altri due Campionati in viola, entrambi di ottima fattura, seguirono altre partite nella nazionale italiana.
Ma un avverso destino era in agguato.
Il 21 agosto 1976, nella tradizionale partita amichevole che la Fiorentina disputava tutti gli anni a Viareggio in notturna, Moreno subì un bruttissimo infortunio al ginocchio.......
Operazione, ripresa lenta, nuova operazione, nuova ripresa lenta, molto lenta.......
Moreno "sentiva" che qualcosa non stava andando per il verso giusto, ma prima di arrendersi le provò tutte.
Dopo due anni da quell'infortunio, senza aver potuto disputare alcuna partita in Campionato, in accordo con la Viola, andò in prestito all'Avellino, neopromossa in Serie A, dove giocò le prime partite del Campionato 1978-1979; una decina di partite, poi quel solito ginocchio fece ancora "crac", e Moreno capì che non era il caso di insistere.

Fu così che a soli ventiquattro anni terminò la carriera di calciatore di questo grande talento viola ed azzurro.
Carriera molto breve, ma molto intensa.
Moreno non si pianse addosso e si rimboccò le maniche.
Era molto giovane, ma, avendo iniziato da giovanissimo, ed avendo giocato ad altissimi livelli, aveva già accumulato una notevole esperienza nel mondo del calcio.
E poi aveva una dote innata che - al pari del suo talento calcistico - lo contraddistingueva: una lucidissima intelligenza.
Iniziò a fare il direttore sportivo: Prato, Lucchese, Spezia, Reggiana, Taranto.
Poi ebbe la felice intuizione di svolgere l'attività di procuratore sportivo, un'attività che stava nascendo a metà anni ottanta.
Era stato calciatore, aveva fatto il direttore sportivo, conosceva il calcio a trecentosessanta gradi; non poteva fallire in questa professione.
Ed infatti dimostrò fin da subito di essere in grado di svolgerla molto bene, ed in breve tempo - anche in questa occasione - si impose come uno dei più seri e preparati procuratori di tutti il panorama calcistico nazionale ed internazionale.
Nel frattempo, tanto per non farsi mancare niente, Moreno aveva conseguito anche il patentino di allenatore, nonché l'iscrizione, quale giornalista pubblicista, nell'apposito elenco dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Dopo alcuni anni la chiamata della "sua" Fiorentina in qualità di direttore sportivo.
Moreno accettò con entusiasmo, e lasciò la sua attività di procuratore sportivo per mettersi al servizio della Viola.
Dopo non molto tempo, però, Moreno si dimise per "incompatibilità ambientale" (diciamo così ......) con Vittorio Cecchi Gori, e tornò - senza polemizzare - al suo lavoro di procuratore sportivo, che ha svolto sino a pochi anni fa, allorquando ha passato il testimone al figlio Matteo, che ha imparato benissimo, tanto che si è ormai affermato come uno dei più validi manager di calciatori professionisti. E così Moreno trova oggi più tempo per dedicarsi ad altre cose, e principalmente alle attività benefiche, essendo sempre in prima fila quando si tratta di organizzare manifestazioni o di partecipare ad iniziative rivolte ad aiutare persone sfortunate o bisognose; cosa che ha sempre fatto molto volentieri e molto bene.
Non per niente l'Associazione Glorie Viola, nata nel 2007, venne ad esistenza anche per le finalità predette.
Auguri Moreno, un grande abbraccio da parte di tutti noi, buon compleanno!
Roberto Romoli
Presidente Associazione Storia Viola

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