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Simone Pafundi, il giocatore che ha fatto innamorare Mancini. È destinato a un grande futuro

Simone Pafundi, il giocatore che ha fatto innamorare Mancini. È destinato a un grande futuroTUTTO mercato WEB
giovedì 14 marzo 2024, 05:00Nato Oggi...
di Alessio Del Lungo

Simone Pafundi è un predestinato, un ragazzo che è stato da subito ricoperto di elogi quando ancora effettivamente doveva... giocare. Ovviamente questa è una provocazione perché nelle giovanili il classe 2006 aveva ampiamente dimostrato tutto il suo potenziale, ma un conto è farlo lì e un altro è essere decisivo con i grandi. Cresciuto nel Monfalcone, a soli 8 anni passa all'Udinese, che lo coccola e cerca di soddisfarlo in tutto e per tutto, intravedendo in lui qualità non comuni agli altri. Nell'ultima giornata del campionato 2021-2022, Cioffi gli consente di esordire in Serie A contro la Salernitana, inserendolo al 63' al posto di Pereyra: è un fatto che attira l'attenzione di tutta Italia perché non si vede spesso un 16enne debuttare nel nostro Paese. Il segnale è di quelli forti: i friulani credono in Pafundi e vogliono renderlo presto uno degli attori principali della squadra.

Il problema per il giovanissimo fantasista è che il salto dalla Primavera 2 al massimo campionato è importante, soprattutto a livello fisico. Nel 2022-2023 le aspettative sono altissime, ci si immagina che sia l'anno della definitiva esplosione, invece si vede più con la Primavera 1 che con la prima squadra: 8 presenze e 77 minuti totali è quanto Sottil gli concede. Niente panico, tutto sarà rimandato al 2023-2024, pensano gli addetti ai lavori. Niente da fare, la situazione dell'Udinese non è delle più semplici e Pafundi resta ancora a guardare: da agosto a gennaio vanta solo 2 presenze, di cui una in Coppa Italia, e 60 minuti sul terreno di gioco. Troppo pochi, serve una svolta e lui si dimostra molto coraggioso nel decidere di trasferirsi in Svizzera al Losanna in prestito fino alla fine dell'anno solare con diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro. Guardando i numeri che ha in carriera si potrebbe pensare che siano cifre da capogiro, ma quello che conta, almeno per ora, non è solo questo. Il primo gol tra i professionisti arriva il 10 marzo, 4 giorni fa, contro il Servette: una data che rimarrà impressa nella sua mente per sempre.

Impossibile non menzionare però le sue parentesi in Nazionale. Al di là delle 12 presenze e 8 gol tra Under 16, Under 17 e Under 19, a 16 anni ha esordito con l'Italia di Roberto Mancini entrando in campo al 91' al posto di Marco Verratti nella partita vinta per 3-1 contro l'Albania a Tirana. Qualche mese più tardi il commissario tecnico, interpellato in conferenza stampa, spiegò il criterio con cui faceva le convocazioni: "Prima Pafundi, poi tutti gli altri: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A ed essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui". Cose che non si dicono per chiunque. Il trequartista si è poi messo in mostra con l'Under 20 di Nunziata al Mondiale in Argentina, concluso al secondo posto e impreziosito dal gol su punizione nella semifinale vinta 2-1 contro la Corea del Sud. Oggi Simone Pafundi compie 18 anni. Adesso è maggiorenne, un "grande" a tutti gli effetti. Non vediamo l'ora che stupisca anche sul campo.

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