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UEFA UNDER 21 CHAMPIONSHIP - Benassi: "La Serbia è ostica. Siamo più forti dello scorso biennio"
lunedì 9 novembre 2015, 11:30Under 21
di Alessandro Paoli
per Tuttonazionali.com
fonte VivoAzzurro.it

UEFA UNDER 21 CHAMPIONSHIP - Benassi: "La Serbia è ostica. Siamo più forti dello scorso biennio"

Marco Benassi, centrocampista classe '94 del Torino FC, ha rilasciato la seguente intervista sul sito VivoAzzurro.it dal ritiro dell'Italia Under 21 del CT Luigi Di Biagio presso il Mancini Park Hotel di Roma (RM).

Cosa deve avere un calciatore per essere un buon capitano?
"Semplicità e umiltà. Inoltre deve essere bravo a incoraggiare i compagni, cercando di aiutarli nei momenti di difficoltà".

Da capitano dell’Under 21 a "giovane promessa" nel Torino, come vivi questi due contesti differenti?
"Sono due situazioni completamente opposte. Essere il capitano nell’Under 21 mi aiuta anche quando poi torno nel mio club. Mi dà consapevolezza, fiducia e una visione più ampia. Inoltre è parte di un percorso di crescita… prima o poi bisogna lasciare i panni della 'giovane promessa' e iniziare a giocare per sentirsi importanti".

Venerdì affronterete in trasferta la Serbia, squadra con voi in testa al gruppo, e forte di un bottino di 12 gol segnati e zero subiti…
"Sappiamo che sono forti, li conosciamo già dallo scorso anno. Non mollano mai, ma noi dovremo riuscire a fare ciò che stiamo provando in allenamento, mettendoci la giusta cattiveria agonistica".

L’Under 21 attuale è più forte di quella dello scorso biennio?
"Abbiamo una buona squadra, che può ambire a diventare ancora più forte. Ma si vedrà sul campo. E ancora presto, anche se come base di partenza mi sembra abbia una marcia in più".

Come è nata in te la passione per il calcio?
"La passione per il calcio ce l’ho da quando ero molto piccolo, solo che i miei genitori inizialmente non erano molto d’accordo; gli sembrava un gioco troppo aggressivo e avevano paura che mi facessi male. Così mi hanno fatto provare prima tutti gli sport possibili: pallavolo, tennis, nuoto ecc. Alla fine, siccome io non volevo fare nient’altro che giocare a pallone, si sono arresi. Adesso, scherzando mi dicono che avevo ragione io…".

Ti sei mai ispirato a qualche grande campione?
"Da piccolo giocavo in attacco e mi piaceva Ronaldo. Poi sono diventato centrocampista, e ho iniziato a seguire più Iniesta e, ultimamente, Verratti".

A proposito di grandi campioni… lo splendido gol contro il Palermo “alla Van Basten” lo hai voluto o è stato fortunoso?
"A dire il vero l’ho cercato. Finora è stato sicuramente il gol più bello della mia carriera. Ma spero di farne molti altri ancora!".

In cosa ti senti di dovere migliorare maggiormente?
"Parecchio nella fase difensiva. Poi nella gestione della palla, specialmente quando serve tenerla. Sotto questi aspetti posso migliorare molto".

Quando non giochi a pallone cosa ti piace fare?
"Seguo un po’ il tennis, e mi è sempre piaciuto andare al cinema. Tuttavia da quando ho messo su famiglia ed è nato mio figlio (Alessandro, 8 mesi, ndr) ho dovuto lasciare stare. Giocavo anche alla playstation, ma ora non la ho più… sono cambiate le mie priorità e mi dedico interamente alla famiglia".