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Prandelli: "La Nazionale va rispettata. Ho in testa solo il Mondiale"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 12 marzo 2014, 18:10Nazionale A
di Alessandro Paoli
per Tuttonazionali.com
fonte Rai Sport/FIGC.it

Prandelli: "La Nazionale va rispettata. Ho in testa solo il Mondiale"

Cesare Prandelli, CT della Nazionale A, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Rai Sport durante lo stage di Roma:

''Quando c'è la Nazionale tutti si sentono in diritto di dire qualsiasi cosa, mentre per un club non è così: qualcuno a un certo punto mette un paletto. Per questo dico che la Nazionale va rispettata: ognuno può dire quel che vuole ma non bisogna esagerare. In questo momento ho in testa il Mondiale e mentalmente non ce la faccio a programmare un futuro con un club; quindi ho detto che se troverò l'accordo con la Nazionale bene, altrimenti sto fermo. Le persone che gestiscono la Nazionale per la prima volta hanno superato l'ostacolo del vincolo del risultato, cioè stanno proponendo al CT un ulteriore prolungamento a prescindere dal Mondiale: è gratificante e mi riempie d'orgoglio''.

Ha un idea sui 23 da convocare per il Mondiale?
''Io dei 23 per il Brasile non ho ancora deciso nulla, l'unico titolare è Buffon. Tutti gli altri sono sotto osservazione. Per me è l’unico titolare, per tutto il resto devo valutare la condizione fisica e lo stato mentale”.

Cassano?
“Le porte della Nazionale non sono mai state chiuse, ma non sono neanche troppo aperte. È un grande talento che fa giocare bene le squadre, ma sappiamo anche che è un giocatore che devi mettere in un contesto organizzato, non devi dare solo a lui la responsabilità”.

Balotelli?
“Mario deve rimanere in un contesto di squadra, in un'idea di gioco e poi può  farti fare il salto di qualità".

Qual è il bilancio di questo stage pieno di giovani?
“Il bilancio è molto positivo, i ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo e attorno a loro c’era un buon clima. Tutti dobbiamo pensare che questi saranno i giocatori della nazionale del futuro. Non vedo lo stage come un contentino, sappiamo che i calendari sono fitti e che i club hanno tanti impegni. Dovremo dare una continuità a questo stage per farli crescere, sia da un punto di vista tecnico che mentale, per capire anche se riescono a sopportare il grande stress".

Il futuro sulla panchina azzurra del CT Prandelli?
“Ho fatto una riflessione personalissima condivisa dal mio staff: noi non riusciamo a giocare su due tavoli. Le persone che gestiscono la nazionale sono persone perbene e hanno superato l'ostacolo del vincolo del risultato proponendo al CT un ulteriore prolungamento a prescindere dal Mondiale. È gratificante e mi riempie di orgoglio. Il progetto tecnico va condiviso da tutti, perché non sarò commissario unico. Do la mia disponibilità al cento per cento a lavorare alla crescita tecnica, ma non ho mai fatto niente da solo in vita mia''.

Come risponde alle polemiche tra club e Nazionale avvenute anche nell'ultima uscita ufficiale contro la Spagna?
“La federazione deve diventare un club importante. Questa unione è necessaria per essere più credibili. La nazionale è sempre stata oggetto di critiche: se uno critica per due giorni un club al terzo giorno c'è qualcuno che mette qualche paletto, in nazionale non è così. Noi siamo aperti, siamo democratici: ognuno può dire quello che vuole,ma non bisogna esagerare".

Un commento sulle parole di Mariella Scirea, che ha stigmatizzato sui cori beceri intonati da alcuni tifosi della Juventus?
“Ha ragione, ha dimostrato di essere una persona di buonsenso e soprattutto vuole far rivivere l'immagine di Gaetano come deve essere vissuta: era l'esempio del rispetto,dell'altruismo,della correttezza. Quei cori sono deprimenti".