Piscedda: "Immobile-Zaza? Un binomio che si integra bene"

Massimo Piscedda, CT della B Italia, ha rilasciato la seguente intervista su GianlucaDiMarzio.com facendo il punto su i tanti giovani che ha convocato nella rappresentativa di Serie B, che adesso si sono affacciati in Nazionale A.

Su Simone Zaza (US Sassuolo Calcio): "L'ho allenato con la B Italia quando giocava nell'Ascoli. È un ragazzo in cui personalmente ho sempre creduto. Ho avuto modo di averlo anche nelle nazionali giovanili e già si vedevano prospettive importanti. Qualche battuta d'arresto, ma si è ripreso alla grande meritando tutto quello che ha. Non sono sorpreso del suo successo perché è un ragazzo per bene, è umile ed ha la testa sulle spalle. Viene da una famiglia normale e semplice, quindi è cresciuto nella maniera giusta. Una persona estremamente calma: a volte sembra sulla Luna, invece è solamente riflessivo. In campo è generoso, dà tutto. Ma più d'ogni altra cosa è molto concreto".

Su Ciro Immobile (BV Borussia Dortmund): "Ciro è un po' più estroverso di Simone (Zaza, ndr), soprattutto nello stare in gruppo. Forse anche perché è napoletano e quindi ha un'estrazione diversa come terra di origine. Anche lui però in campo ha tanta fame. È arrivato in alto grazie alla sua forza di volontà. Ha anche avuto la fortuna di incontrare sulla sua strada un allenatore importante come Zeman. Ci ha messo però del suo, soprattutto carattere e volontà. Di Immobile ricordo anche un episodio particolare. Era con me con l'Under 19 ed era già stato ammonito. Dopo aver fatto gol, mi sembra contro la Moldavia, si tolse la maglia: doppia giallo ed espulso. Ci aveva sì portati al pareggio, ma rimanemmo in dieci e facemmo solo 2-2. Mi arrabbiai molto, ma poi lui si scusò più volte".

Sul tandem d'attacco Immobile-Zaza in Nazionale A: "È sicuramente un binomio che si integra bene. Se poi Conte dà loro fiducia un motivo c'è... E bisogna proseguire su questa strada. Antonio (Conte, ndr) poi è il top in assoluto, un tecnico che ha molta fame. Ha anche espresso un concetto che mi piace molto: meritocrazia. Senza stare a vedere chi va di più sul giornale, meglio puntare sulla concretezza. Dà una possibilità a tutti, chi merita gioca in Nazionale: la scelta più democratica che può fare un allenatore".