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Mancini: "Io CT azzurro? Bisognerebbe chiederlo al prossimo presidente federale"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 16 luglio 2014, 12:15Nazionale A
di Alessandro Paoli
per Tuttonazionali.com
fonte Sky Sport

Mancini: "Io CT azzurro? Bisognerebbe chiederlo al prossimo presidente federale"

Roberto Mancini, ex tecnico del Galatasaray SK, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport commentando l'addio di Antonio Conte alla Juventus FC ed il suo possibile approdo in Nazionale. Di seguito le sue parole:

"Non mi ha mai cercato la Juventus, perché costo troppo (ride, ndr). È difficile giudicare le situazioni da fuori, il fatto che la squadra fosse in ritiro con lui potrebbe essere un problema. Credo che la Juventus sia forte, lo ha dimostrato, non credo che abbia bisogno di tanto. Conte conosce la squadra meglio di me però. Sono stato all’estero per tanti anni e sono stato bene, ci sono tante possibilità per me. Al momento ci sarà un po’ di smarrimento, ma poi i giocatori reagiscono. Allegri allenerà un altro grande club, non sarà semplice, sicuramente, ma sarà orgoglioso di questa occasione. Vincere di nuovo sarebbe stato difficile anche per Conte, comunque penso che possa vincere il Napoli lo scudetto, hanno fatto bene l'anno scorso, Benitez conosce già bene la squadra. Inter? Dipenderà da come comincerà il campionato, mi sembrano più a lunga scadenza come progetto".

Mancini ha commentato poi le voci che lo hanno accostato alla panchina dell'Italia e parlato di Mario Balotelli (AC Milan): "Io CT? Bisognerebbe chiederlo al prossimo presidente federale. Ci sono lati economici da approfondire, ma anche tecnici: la trattativa è fatta di tante cose, non solo di soldi. Quando si perde si è portati a buttare tutto. Le cose sono andate male anche per sfortuna. Balotelli? Non lo conosco bene (ride, ndr). In Nazionale giocano i calciatori che meritano e che sono bravi, evidentemente meritava di giocare e le convocazioni vanno fatte per questo. Ha qualità tecniche enormi, all’Europei ha fatto bene, ai Mondiali abbastanza male, quindi le valutazioni vanno fatte al momento".

Il tecnico ha poi analizzato il calcio italiano, a fronte della sua esperienza all'estero: "In Italia i talenti ci sono sempre stati e ci sono, all’estero è più semplice farli giocare, perché anche se perdi qualche partita non sei a rischio, mentre qui si licenziano tanti allenatori e quindi non è facile puntare sui giovani, ma si preferisce chi offre maggiori garanzie. Le grandi squadre straniere hanno introiti enormi, questo è il vero gap con l’Italia. Ed è difficile poi comprare giocatori, perché i migliori guadagnano tanto".

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