FIGC - Abete: “Si svolga una competizione democratica, no a nomine dall’alto”
Sì ad un confronto democratico, no a nomi imposti dall’alto. È questo il pensiero del presidente della FIGC Giancarlo Abete che, intervenendo dinanzi al Consiglio nazionale del CONI, è tornato a parlare delle elezioni per la presidenza che si terranno in occasione dell’Assemblea in programma il prossimo 11 agosto: “Ho sentito tanti interventi - ha dichiarato Abete - anche di persone con cognomi illustri. Capisco che la logica del confronto dal basso attiene più a certe persone rispetto ad altre, che hanno invece la logica delle nomine e della titolarità date dalle società per azioni. Ma la Figc è una associazione e non una società per azioni. Le logiche verticistiche con nomine dall'alto e pensiero unico riformista non mi appartengono''.
Il numero uno della FIGC ha commentato anche l’ipotesi di un commissariamento della federazione: ''Concettualmente e culturalmente sono sempre stato contrario al commissariamento, espressione di una logica dall'alto verso il basso. L'accelerazione delle mie dimissioni e l'iter elettivo consentono a questa federazione di darsi, all'interno della realtà che ha, una nuova dirigenza. Nel 1996 - ha ricordato Abete - la FIGC fu commissariata perché c'erano norme che prevedevano la clausola del largo consenso che non consentiva di vincere nemmeno con il 93% di voti favorevoli. Oggi ci sono amministrazioni che vengono governate con maggioranze molto più basse rispetto alla maggioranza assoluta. L’importante è che si svolga una competizione democratica e che chi ha più consensi venga eletto. Per quanto mi riguarda continuerò a dare il mio contribuito nelle sedi adatte del Comitato Olimpico nazionale".