Sindaco di Carpenedolo: "Rabbia dei tifosi comprensibile. Spero che la verità venga a galla"

Intervenuto ai microfoni di Radio Parma, il sindaco di Carpenedolo Stefano Tramonti ha spiegato i motivi che l'hanno spinto a scrivere la lettera aperta al Giornale di Brescia che vi abbiamo riportato in precedenza: "Ero tenuto a scrivere quella lettera per il ruolo istituzionale che ricopro. Io rivendico la salute dell’azienda di Ghirardi, ma non per difendere l’ex presidente del Parma. Volevo solo rassicurare le persone coinvolte nell’attività di Ghirardi. C’è stata una ventata di incertezze e agitazioni che non fanno bene a nessuno. Mi è sembrato opportuno cercare di mitigare certe voci”.

Quello che sta succedendo a Parma, però, dipende dall'operato di una persona di Carpenedolo:
"Non ho la presunzione di avere in tasca la verità, sono garantista. Solo quando la verità sarà evidente, potremo trarre delle conclusioni. Oggi trarre certe verità potrebbe minare la serenità di famiglie coinvolte in modo indiretto in questa vicenda”.

Due righe per manifestare solidarietà nei confronti di dipendenti e fornitori del Parma, però, avrebbe potuto scriverle:
"Accetto la critica. Non posso far altro che esprimere tutta la mia solidarietà alle famiglie coinvolte nella questione Parma Calcio. Non ho problemi a scusarmi, ma non ho voluto parlarne perché non ho ritenuto opportuno entrare in una materia di competenza di Pizzarotti".

Che tipo di parentela c'è tra lei e Ghirardi?
"Sono un suo cugino di secondo grado, ma sarei intervenuto per qualsiasi altra persona che avesse avuto un impatto sul mio territorio”.

Come sta Ghirardi?
“Credo che non stia vivendo un bel momento, ma credo anche che sia comprensibile la rabbia dall’altra parte della staccionata: ci si sente danneggiati. Mi auguro che la verità venga a galla e chi dovrà pagare paghi”.