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Pedretti: "Solo i curatori conoscono i numeri e sanno se si può finire la stagione"
lunedì 20 aprile 2015, 23:59News
di Mario Domina
per Parmalive.com

Pedretti: "Solo i curatori conoscono i numeri e sanno se si può finire la stagione"

Intervenuto nel corso della trasmissione di Teleducato "Calcio&Calcio", il commercialista e curatore fallimentare Marco Pedretti ha parlato delle possibilità di portare a termine l'esercizio provvisorio: "Saranno i curatori a dire se si può procedere e finire il campionato o no, bisogna valutare i numeri. Comunque, a mio avviso, essendo più alti i costi fissi rispetto quelli variabili, il problema principale del momento è quello di trovare denaro liquido per coprire questi costi. I curatori conoscono i numeri, quindi solo loro sanno se si può andare avanti o meno, certo fermarsi adesso avrebbe delle conseguenze certamente disastrose. L'obiettivo è, come detto dagli stessi Anedda e Guiotto, quello di ridurre il debito sportivo di due terzi, quindi 70 milioni circa".

E' così scontato che Eventi Sportivi possa fallire? I curatori potrebbero essere gli stessi?
"Sul fatto che Eventi Sportivi domani fallisca non c'è dubbio. Non c'è mai stato un caso in cui una richiesta della Procura venga respinta. Manenti si presenterà con i suoi avvocati, ma solo per rimettersi alla giustizia, come fece con il Parma Fc. Per quanto riguarda i curatori, non so se saranno gli stessi o meno, deciderà il tribunale. Da una parte è vero che Parma ed Eventi Sportivi sono praticamente la stessa cosa, quindi i curatori potrebbero essere ancora loro; tuttavia potrebbero esserci degli interessi conflittuali tra le parti, e quindi il tribunale potrebbe nominare curatori diversi".

Del Centro Sportivo di Collecchio non deve essere tenuto conto nella perizia?
"Il Centro Sportivo è sicuramente ipotecato ed ha un mutuo fondiario, quindi non fa parte dell'attivo ma è un bene della banca, la quale potrebbe mettere all'asta il centro in una procedura diversa da quella del Parma Calcio. Potrebbero, tuttavia, essere fatti poi degli accordi tra le parti per far confluire il Centro nel valore finale della perizia: in questo caso, rientrerebbe anche quello nell'asta o nelle aste che verranno fatte a maggio".

Come se ne esce da questa situazione?
"E' davvero difficile. Un fallimento di questo tipo è davvero difficile da affrontare soprattutto per quanto fatto da chi c'è stato in precedenza, da chi ha creato il danno e ha costruito questo castello di società e rapporti tra le stesse. Per uscirne bisogna trovare i soldi per pagare i creditori. I giocatori potrebbero far confluire i propri crediti in una società che poi serva ad acquistare il titolo sportivo. Ma si tratterebbe di un concordato fallimentare, che però è realmente difficile da realizzare perchè una cosa del genere richiede soldi, molti soldi. Se non c'è la possibilità di acquistare il Parma a condizioni convenienti, a questo punto conviene ripartire dalla Serie D. Se il valore è quello della perizia, al momento 20-25 milioni, il primo prezzo battuto all'asta sarà quello però".

Il Parma finirà il campionato?
"Non si può dire, c'è il rischio che non si finisca il campionato. La situazione è monitorata sia dai curatori che dal tribunale".

Lei crede che nel futuro del Parma ci sia una cordata estera?
"Posso rispondere solo su cose concrete, oggi tutti vorrebbero qualcosa di concreto a cui aggrapparsi per il futuro. Devo dire che i fondi di investimento ci sono sul mercato, istituzionali o privati: se ci aspettiamo che investa nel Parma un fondo istituzionale è davvero molto difficile, riguardo quelli privati non potrei escluderlo".