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ESCLUSIVA PARMALIVE - Lucarelli: "Allo spirito da D ci penso io: la gente sappia che il capitano c'era e c'è"
venerdì 31 luglio 2015, 17:11Esclusive ParmaLive
di Simone Lorini
per Parmalive.com

ESCLUSIVA PARMALIVE - Lucarelli: "Allo spirito da D ci penso io: la gente sappia che il capitano c'era e c'è"

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tirato a lucido, già in formissima quando il ritiro è ancora una "ipotesi", perché "di mare ne avevo già fatto abbastanza". Il nostro capitano Alessandro Lucarelli, parla in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com della situazione in casa Parma, a pochi giorni dall'inizio del ritiro a Collecchio. Col il centrale livornese una lunga chiacchierata a 360° sulla scorsa drammatica stagione, sulla prossima, sulla nuova società e sui tanti giocatori che hanno lasciato l'Emilia: come testimoniato dalla foto, l'intervista è avvenuta a Coverciano, dove il difensore si sta allenando col gruppo dei calciatori senza squadra della Toscana. La grinta e l'entusiasmo, naturalmente, sono quelli di sempre. 

Alessandro, purtroppo a Coverciano per un po' non ci torneremo:
"In trasferta no, dispiace ma bisogna guardare avanti e cancellare l'anno passato, quello che è successo. Finalmente siamo ripartiti e ora pensiamo a tornare dove ci spetta. Poi l'ultimo ricordo è la trasferta di Firenze quindi meglio dimenticare... (ride, ndr)". 

Finalmente è stata presa una decisione: sei felice che presto si tornerà al lavoro?
"Sicuramente, sono contento che il Parma sia ripartito e che esista di nuovo. La prima pietra è stata posata ma dobbiamo già correre, perché siamo in ritardo rispetto alle altre squadre. Ci servirà una squadra importante, perché da quello che mi dicono il campionato di Serie D è molto ma molto insidioso, avremo di fronte squadre che contro di noi faranno la partita della vita e sotto l'aspetto mentale dovremo essere pronti ad un campionato difficile. Non pensiamo che basti lo scudettino del Parma sulla maglia per avere vita facile". 

Senza Morrone: un dispiacere. 
"Già, Stefano aveva staccato mentalmente da giocatore dopo l'esperienza di Pisa e si sentiva già allenatore: la valutazione che ha fatto dentro di sé l'ha portato a scegliere la strada dell'allenatore, evidentemente non se l'è sentita e lo vedremo sotto un'altra veste da subito: peccato, so quanto gli sarebbe piaciuto vivere un'altra stagione in campo col Parma. Per noi è una grossa perdita, avere un altro giocatore in grado di fare da chioccia sarebbe stato utile, ma ci sono io. Visto quanto successo l'anno penso di essere abbastanza allenato, non penso di aver problemi". 

Donadoni ha definito Guido Barilla l'uomo giusto per la rinascita: sei d'accordo?
"E' la storia che parla per lui: indipendentemente dal fatto che è la prima volta che si avvicina al calcio, la serietà sua e della sua azienda sono una garanzia e parlano per lui. Siamo molto tranquilli sotto questo aspetto". 

E di Donadoni che ricordo ti rimarrà?
"Con lui c'è un rapporto che va oltre l'aspetto tecnico, lo conosco sin dai tempi di Livorno: ha dimostrato di essere una persona moralmente inattaccabile, questo glielo abbiamo riconosciuto tutti al di là delle qualità tecniche. E' una persona per bene e pulita in un mondo in cui di pulito c'è ben poco".

Però nelle ultime gare ti ha messo spesso in panchina:
"Ci sono andato perché evidentemente qualcun'altro meritava più di me. Poi ci sono tante valutazioni da fare, ma il rapporto va oltre l'essere schierato o meno. Il rapporto umano va oltre le scelte tecniche". 

Un aggettivo per Cassano?
"Cassano è... Cassano. Con i suoi pregi e difetti è un giocatore di grande classe: ha deciso di lasciare perché nella situazione burrascosa in cui eravamo non se l'è sentita di andare avanti, una scelta che va rispettata. Va ringraziato per quello che ci ha fatto vedere nell'anno passato, non mi sento di giudicarlo per quello che ha deciso di fare. Un aggettivo... diciamo condizionante". 

Uno per Gobbi:
"Ti dico un sostantivo: fratello. Massimo è mio fratello acquisito, perché grazie a lui l'anno scorso sono riuscito a fare tutto quello che ho fatto. E' stato un supporto importantissimo, forse è rimasto un po' più nell'ombra non avendo la fascia di capitano al braccio, ma ha lavorato tantissimo per venire fuori da una situazione difficile. Sono contento per lui che abbia trovato subito una sistemazione di Serie A, ma perdo un compagno/amico importantissimo". 

Ci aspetta una campionato difficile, con che spirito va affrontato?
"Guarda, lo spirito ci penso io a inculcarlo a chi arriverà: come dicevo prima, guai a pensare che il Parma abbia già vinto prima di scendere in campo, perché non sarà così. I campionati si vincono giocando con la cattiveria giusta, mi sento anche di dire che le avversarie non si aspettino di trovare un Parma presuntuoso. Sarà una squadra forte tecnicamente ma non con la puzza sotto il naso". 

Ti stai muovendo per convincere qualche grande nome a venire a darci una mano? Magari hai parlato con Marchionni?
"Onestamente no, fortunatamente non conosco bene i meccanismi e i protagonisti di Serie D e Lega Pro dopo la carriera che ho fatto. Qualche dritta me l'ha data Cristiano e non ho fatto che rigirarla pari pari a Lorenzo Minotti. Con Marco non ho parlato, non so dirti se le voci siano vere".

A breve si riparte da zero, ma tu ricordi ancora il tuo primo giorno al Parma? 
"Molto bene: io arrivavo dal Genoa e ricordo che la squadra, con Cagni, stava pranzando al Lamborghini, ho l'immagine ancora nitida in testa. Dopo le presentazioni di rito, abbiamo fatto subito allenamento al pomeriggio. Questo è l'ottavo ritiro pre-stagionale che faccio col Parma, quindi il legame si è fatto indissolubile, ho l'obbligo morale di fare il massimo per portare il Parma dove merita di stare. Sul campo lo potrò fare per poco perché l'età avanza, ma sono felice di essere lì, ad aiutare la squadra a ripartire. E' importante per me dare l'immagine che il capitano c'era e c'è anche quest'anno, un obbligo morale che avevo nei confronti della gente. L'avevo detto a febbraio che sarei rimasto, qualche telefonata l'ho ricevuta anche io a dispetto dei 38 anni ma il mio obiettivo non era vivacchiare e strappare un contratto altrove. Sin da quando il Parma è morto il mio obiettivo era rinascere con questa maglia. Quello che mi sono sentito di fare a livello personale era rimanere: la sconfitta dell'anno passato me la sento dentro, credo di essere debitore nei confronti della gente perché tutto quello che abbiamo fatto non è bastato". 

A Collecchio quando tornerai?
"Credo lunedì, stanno parlando e credo che ad inizio settimana dovrebbe partire il ritiro". 

4000 abbonamenti in tre giorni, non trovo parole:
"L'ennesima dimostrazione che la gente di Parma, quando c'è bisogno, c'è sempre. Questo mette in evidenza il bene che vogliono alla squadra, e deve essere uno stimolo in più per noi per partire col piede sull'acceleratore e mettere in chiaro le cose sin da subito. Il Tardini poi in Serie D naturalmente è un fattore importante, pesante, che porta punti, specie con una curva piena".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA