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"Il presidente vuole la serie A? Bene... e allora bisogna vincere contro la Virtus Entella!"
mercoledì 1 aprile 2015, 12:25Primo Piano
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

"Il presidente vuole la serie A? Bene... e allora bisogna vincere contro la Virtus Entella!"

Andrea Camplone è consapevole dell’importanza della posta in palio domani sera. “Sono contento che il presidente vuole la serie A. Non sarà facile, ma... Siamo a 47 punti, ad un passo dai tanto attesi 50 ed ora possiamo osare un po’ di più ed è normale alzare l'asticella. Prima - ha detto il tecnico in conferenza stampa - c’era il fatto di mantenere la categoria che era un bel peso ed ora ci siamo quasi riusciti e quindi potremo giocare più sciolti. Possiamo fare molto di più di quanto fatto contro il Crotone e la partita con la Virtus Entella la dobbiamo affrontare con il piglio giusto. Le partite vanno giocate e leggo che abbiamo un calendario facile, ma non credo sia così ed è difficile soprattutto mentalmente, visto che avremo sulla nostra strada squadre che lottano per degli obiettivi e per la salvezza, a parte le ultime gare con Carpi e Pescara, ma sarà durissima”. Camplone vuol comunque sognare… “Bello sognare e sogno anch’io. Questo è un sogno grande ed importante, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra e né io e né i giocatori ci tireremo indietro. Non siamo pazzi. Oggi ci siamo allenati sul campo sintetico per i rimbalzi e quant’altro. Ma ci aspetta una battaglia e noi veniamo da un mezzo passo falso. Per andare in serie A dobbiamo vincere, non abbiamo altri risultati.

Ieri ci siamo allenati poco, perché non avevamo recuperato dalla partita di domenica, ma vediamo come tornano i nazionali, anche perché a centrocampo siamo forse un po’ all’osso. Loro hanno dei giocatori che spingono tanto sulle fasce e dovremo essere accorti”. Camplone ha poi detto che “Crescenzi non credo sulle gambe, ma lui deve cambiare il suo repertorio, visto che ormai ci conoscono. Dobbiamo essere bravi noi a cambiare qualcosa ed ognuno recita la sua parte, chi però lo fa da Oscar e chi da censura. E’ lì la differenza e del resto, la partita è uno spettacolo e i giocatori sino attori. Mantovani veniva da quasi sei mesi di inattività ed è normale che fa un po’ fatica, ma lui è intelligente e sta lì, fa quello che deve fare e non vuol e strafare. Il concetto è quello di usare la testa quando non sei in giornata. E’ lì che noi dobbiamo capire, perché altrimenti non si va da nessuna parte. Non è vero che siamo stanchi e la prova c’è stata ieri, quando abbiamo fatto partite ad un tocco, due tocchi ed andavamo a mille. Bisogna usare la testa e le partite vanno vissute, ma è la testa che ti fa fare il salto di qualità. Io non chiedo ai giocatori di fare cose impossibili. Ma noi non possiamo iniziare un’azione a destra e la finiamo a destra. Dobbiamo essere meno prevedibili”.