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Sacilese, a volte tornano. Baù: "La mia verità un anno dopo"
mercoledì 15 febbraio 2017, 09:31In Copertina
di Redazione TuttoPordenone
per Tuttopordenone.com
fonte Gazzettino di Pordenone - Roberto Vicenzotto

Sacilese, a volte tornano. Baù: "La mia verità un anno dopo"

«Ho ricavato zero dalla vecchia Sacilese e la situazione debitoria del club, da quando sono arrivato a quando ho passato la mano, era diminuita».

Francesco Baù torna a parlare del naufragio biancorosso, a 12 mesi dalla sua uscita di scena. Dice qualcosa d’importante, a modo suo.

«Dalla cessione in poi non ho più saputo nulla della società – afferma -. Se non che purtroppo, ma questo non lo potevo prevedere, non esiste più (oggi c’è una realtà del tutto nuova, ndr). Il passaggio ai “romani” è ancora in mano ai miei legali, con pratiche in corso».

- Nulla da rimproverarsi?

«Per me sono stati molti gli aspetti negativi. Ma credo, nonostante tutti gli errori, di aver agitoinbuonafede.Hola sensazione che qualcuno prima di me possa non aver fatto altrettanto. Quelli venuti dopo hanno ereditato una situazione come la mia, che si è dimostrata difficile da salvare».

- Sul prima che dice?

«Intanto che il bilancio presentatomi era diverso da quello depositato in Camera di commercio. Presa in mano la società, ogni giorno ne saltava fuori una. Tra l'altro mi pare che allenatori come Zironelli e i giocatori dell’epoca debbano ancora avere qualcosa da chi mi ha preceduto».

- Errori suoi?

«Con il senno di poi alcune situazioni avrei potuto gestirle meglio, individuando gli uomini di fiducia, non essendo presente sul posto. Tornassi indietro, fin dal primo giorno cercherei 2-3 persone per settore».

- Lei non si è preso oneri e onori?

«La situazione si è dimostrata poco chiara. Dopo. Se altri prima di me non hanno rilevato la Sacilese, è perché sono stati bravi a vedere in profondità".

- La Sacilese aveva crediti?

«Da come la vedo, di fatto il più grande “debitore” era il Comune. Viene da pensare che il fallimento sportivo fosse voluto. La Sacilese era salvabile, ma ero arrivato a un punto in cui non ero più lucido nelle decisioni. Comunque sui pagamenti eravamo indietro di un mese, non di più. Mi auguro si chiarisca chi ha fatto cosa, sia in società prima di me che in Municipio, anche se fa comodo far ricadere le colpe su Baù».

- Di cosa vive?

«Della mia Accademia calcistica, più qualche consulenza a livello sportivo. Opero prevalentemente a Torino. Sorriderete, ma anche dal Friuli mi hanno chiamato per collaborazioni. Non posso dirvi chi».

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